Terre d'Europa

“G20 Innovation League” a Sorrento

Le 100 migliori startup dei paesi del G20 presentano a fondi di investimento, grandi aziende e istituzioni i risultati del proprio lavoro nel campo dell'innovazione in ambito clean tech, intelligenza artificiale, mobilità sostenibile, salute, IoT

“G20 Innovation League” a Sorrento

Elvira D’Ippoliti

Un David dei giorni nostri in lotta contro un Golia che ha le sembianze di inquinamento, cambiamento climatico e pandemie: così appaiono le oltre cento startup che hanno presentato la loro attività a Sorrento durante la due giorni del “G20 Innovation League” (9-10 ottobre). Divise in cinque diverse categorie, ogni startup, proveniente da uno dei venti più importanti paesi industriali ed emergenti del mondo, ha raccontato la propria idea di innovazione nel campo di “Cleantech” (tecnologie pulite); “AI” (Intelligenza Artificiale); “IoT & Wearables” (Internet delle cose e dispositivi indossabili); “Smart Cities & Mobility” e “Healthcare”. La sfida nell’affrontare problemi come la carenza di energia, le inondazioni o l’inquinamento con idee nuove e trainanti è affascinante e ha riempito di energia positiva e ottimismo la bella città costiera dall’alta qualità di vita.

La minuscola azienda congolese che realizza pannelli solari che si acquistano piegati come una scatola, ma che sono estremamente facili da montare e trasportare, testimonia come si possano trovare grandi soluzioni con piccole idee. L'”Africa Green Power” offre alle famiglie e alle piccole fabbriche la possibilità di avere energia autonoma e allo stesso tempo evitare la costruzione di impianti dannosi per l’ambiente. La britannica “Lixea” utilizza liquidi ionici per frazionare la biomassa. “Lixea” usa legno di scarto e sottoprodotti agricoli, nonché biomassa coltivata in modo sostenibile per creare un’alternativa più rispettosa dell’ambiente dell’odierna industria petrolchimica.

Sorrento, G20 Innovation League
Sorrento, G20 Innovation League
Sorrento, G20 Innovation League
Sorrento, G20 Innovation League

La nostra casa comune è minacciata dal nostro stesso comportamento scellerato e irrispettoso del pianeta e colpisce che siano piccole imprese create da giovani a portare avanti il lavoro che tutti i governi del mondo dovrebbero svolgere unendosi in uno sforzo comune. La “G20 Innovation League” è nata con il patrocinio della Presidenza italiana del G20 ed è stata fortemente voluta dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha aperto l’iniziativa e l’ha seguita con grande interesse. Due startup in ciascuna delle cinque categorie sono state inoltre premiate. Nel settore del cleantech, la britannica “ACT Balde Ltd” (turbine eoliche) e il “Biomikrogele Group” che si occupa di igiene e sterilizzazione. Gli olandesi “Dott” e la francese “Virtuo” hanno ricevuto il riconoscimento nella categoria “Smart Cities & Mobility”) per le innovative soluzioni in materia di viaggi e mobilità cittadina senza l’onere di possedere un’auto. In termini di “Intelligenza Artificiale” hanno vinto due app, quella che offre nuovi percorsi di apprendimento della “Ruangguru” (Indonesia) e quella della “Ntechlab” dalla Russia che ha creato un potente algoritmo nel campo della video analisi per il riconoscimento di volti, forme e identificazione di veicoli. Nella categoria “Internet of Things e Wearable Technology”, i premi sono andati alla startup polacca “Poka” e alla “Zerynth” (Italia). La pandemia di Covid ha sicuramente contribuito ad accrescere la nostra fiducia nelle moderne tecnologie: vincitori nella categoria “Healthcare” sono stati i cinesi della “Sansure Biotech”, che si occupa di ricerca, sviluppo, produzione e vendita di reagenti e strumenti diagnostici e la “Nalagenetics” (Indonesia), che ha concretizzato una piattaforma per offrire test accurati e soluzioni individuali che rispecchiano le diverse esigenze di medici, pazienti e laboratori.

La prossima edizione della “G20 Innovation League” si svolgerà nel 2022 in Indonesia. Un percorso virtuoso che prosegue e che può garantire un futuro pulito e innovativo al nostro pianeta.

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