Terre d'Europa

Parigi d’inverno

Il cielo è grigio e la Senna scorre con impeto, forse infuriata per la temperatura gelida, ma quando il sole buca le nubi le architetture dei palazzi e dei giardini appaiono ancora più grandiose, belle e disponibili ad essere visitate e vissute.

Parigi d’inverno
Testo e foto: Elvira D’Ippoliti
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Le Jardin de Luxembourg
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Parigi – I vetri colorati nella cattedrale di Notre Dame sono un’esplosione di blu e rossi, accompagnati dal verde e dal giallo. L’interno della chiesa smentisce subito un’impressione superficiale sulle proporzioni  che si può avere, osservandola da fuori, a causa delle due torri, prive delle guglie. La volta del soffitto è altissima, un cielo che non conosce stagioni e vive di luce propria, come se la fede sprigionata dagli animi fosse in grado di creare un mondo chiuso in sé, ma aperto all’universo.

Il cielo di Parigi è grigio e la Senna scorre con impeto, forse infuriata per la temperatura gelida. Un continuo flusso di visitatori si muove sul piazzale della cattedrale. Turisti, parigini in bicicletta, ma anche una donna molto grassa con un paletot verde pisello ed un fazzoletto annodato alla maniera delle contadine russe. Davanti a sé ha parcheggiato un carrello per la spesa colmo di masserizie. Le statue che adornano la chiesa sono una folla numerosa come quella che si fotografa a vicenda.

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E’ facile sentirsi parte di Parigi, soprattutto d’inverno. I palazzi e i monumenti allargano il petto quando il sole riesce a bucare le nubi. Le architetture appaiono ancora più grandiose, belle e disponibili ad essere visitate e vissute. Dopo una camminata lungo il Boulevard St. Michel che attraversa il Quartiere Latino, si arriva all’ingresso del Jardin du Luxembourg. Se l’impegno mattutino ha risvegliato l’appetito, si entra in uno dei tanti locali che lungo la strada propongono baguette imbottite da mangiare seduti ad osservare i passanti, camminando o conservando il pranzo per la sosta nel parco. In una stradina che parte da Place Edmond Rostand a pochi passi dal Palais du Luxembourg, si affaccia una minuscola panetteria che offre un’indimenticabile baguette con burro e prosciutto cotto, servita calda quanto basta per riscaldare l’intera giornata. Due habitué del posto si “attrezzano” con le baguette e poi iniziano a giocare a scacchi sul piccolo tavolo di alluminio. Parigi è sorprendentemente intima.

Il Jardin du Luxembourg allarga la mente di chi lo osserva con le sua struttura ampia e limpida a cui il palazzo, sede del Senato, fa da sfondo incantato. Il sole gioca la sua carta vincente e le terrazze alberate, le statue candide, le aiuole e la fontana circolare con al centro il piccolo chalet per le anatre, sembrano ricoperti da una polvere d’oro che riempie gli animi di una gioia semplice, quasi primordiale. Il giardino è un’armoniosa parentesi nella città che brulica di attività e la vita che vi si svolge è come azionata da un rallentatore che pone l’accento sull’essere umano e sulla sua esigenza di rilassarsi contemplando la natura ed la bella architettura, pensata per pochi, ma disponibile per tutti, anatre comprese.

L’arco di trionfo del Carrousel  al Louvre Click sulla foto per ingrandire

L’arco di trionfo del Carrousel al Louvre
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Le aiuole dei giardini delle Tuileries sono spoglie d’inverno. I giardinieri sono già al lavoro per preparare la terra dalla quale spunteranno i fiori. Si passeggia lungo strade dove scorre un traffico ordinato. Uno stato d’animo che pervade la città. L’essere composti non significa dimenticare la creatività e soprattutto il lusso, anzi Parigi comunica in modo molto diretto un messaggio ai suoi visitatori che tradotto in parole suona all’incirca così: sono elegante e piena d’idee, se vuoi, puoi esserlo anche tu. Così, lo spazio di una visita si trasforma a Parigi in contenitore di raffinate esperienze.

Le vetrine dei negozi di gioielli vicino alla Place Vendôme espongono pietre esagerate al limite dell’improponibile e si sorride all’idea che la grandiosità dell’architettura parigina senta la necessità di specchiarsi anche nei diamanti. Altri negozi vendono merce più semplice, ma lo stile Parigi li rende tutti inconfondibili e molto attraenti.

Accanto alla fontana circolare nei giardini delle Tuileries un gruppo di persone gioca a dar da mangiare ai gabbiani che incredibilmente si avvicinano con il becco alla mano dell’umano generoso di pane e ne approfittano con gioia. All’allegro frullare d’ali partecipano anche piccioni, passeri e qualche isolata taccola. Forse, a ben guardare, non si tratta neanche di un gioco, perché una persona riprende con la telecamera il gran daffare di uccelli e umani. Su una tipica sedia verde dei parchi parigini una coppia di giovani si stringe in un abbraccio. I loro sguardi rivelano sentimenti intensi, almeno in quell’attimo parigino sotto un cielo plumbeo, rischiarato però dalla presenza delle statue dorate sopra l’Arc de Triomphe du Carrousel, davanti al museo del Louvre. Difficile non restare incantati dall’architettura ricca di finestre incorniciate da complicati fregi, ringhiere dorate, alti ed imponenti camini e statue in fila sulle terrazze di quella che fu la residenza dei re di Francia.

Il Louvre Click sulla foto per ingrandire

Il Louvre
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L’architettura di Parigi è generosa con i suoi visitatori e la possibilità di passare attraverso le arcate che si aprono nelle due ali del Louvre è una sorta di iniziazione che dà le sensazione di essere veri abitanti della città. Lasciato il Louvre nella direzione opposta alla Senna, si arriva a Piazza Colette. In terra accanto al semaforo è rimasto un guanto leopardato perso da qualche signora elegante evidentemente di fretta. L’ingresso della metropolitana è sormontato da una sorta di corona di pietre colorate che potrebbe essere stata ideata da una bambina per la sua bambola-principessa. Il binomio eleganza creatività si forma anche spontaneamente attraverso l’osservazione di piccoli ritagli di vita cittadina.

Se intorno alla piazza il traffico è ordinato ma intenso, basta fare pochi passi per trovarsi in un’oasi ovattata e tranquilla. Nei giardini di Palais Royal due file parallele di alberi dai rami spogli, ma ricchi di fascino, seguono l’andamento del lato più lungo del cortile. Il palazzo, fatto costruire dal cardinale Richelieu e divenuto poi residenza di re, si stringe attorno al giardino con uno stile architettonico semplice ma accattivante ed i portici, chiusi verso il giardino da una cancellata sormontata da lance dorate, sono un luogo ideale dove passeggiare, guardando le vetrine dei piccoli negozi che si sono ritagliati uno spazio privilegiato nel centro di Parigi. L’offerta è molto varia: dall’abbigliamento ai vasi antichi, dal negozio specializzato in guanti – in vetrina se ne ammirano alcuni modelli che coprono solo le dita – a quello che vende cuscini con gli occhi e la bocca sorridenti dello “smile”. Il tutto arricchito da alcuni caffè modernamente semplici, ma generosi di atmosfera e dalla presenza del ristorante “Le Grand Véfour”, uno dei più eleganti di Parigi. L’interno conserva l’aspetto originale del 18mo secolo. Il soffitto e la pareti ricoperti di pannelli di legno dipinti in stile pompeiano, gli specchi e le poltroncine di velluto rosso, le elaborate posate e stoviglie lo fanno sembrare un museo con i tavoli apparecchiati ed al suo interno l’atmosfera è così ovattata ed esclusiva che verrebbe voglia di camminare in punta di piedi.

I giardini di Palais Royal Click sulla foto per ingrandire

I giardini di Palais Royal
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L’inverno del cortile del Palais Royal è tranquillo e meditativo: la fontana al centro del giardino è ferma e forse aspetta la bella stagione per zampillare. Alcune persone passeggiano pigre ma senza soffrire apparentemente il freddo. Un signora non più giovane osa fare jogging esprimendo nei movimenti un’inaspettata energia. Parigi aspetta a pochi passi di distanza che il momento di riflessione termini ed è pronta ad offrire arte e divertimento. Una ragazza longilinea con un abitino scuro e un paletot rosso aperto cammina incurante del vento che le fa ondeggiare i capelli. I suoi movimenti non sono spontanei e il perché si capisce appena appare il fotografo di moda che la precede. Più Parigi di così è difficile immaginarla, anche in questo suo piccolo, regale giardino, che si adatta allo stato d’animo di chi lo raggiunge e dona tranquille emozioni.

 

Info:
www.parisinfo.com
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