Terre d'Europa

Ginevra, lo charme della Vieille-Ville

Le vivacità del centro storico, sulla collina sopra il Lemano, all'ora dell'aperitivo. La visita dell'antico arsenale e la discesa verso il lago attraverso passaggi segreti, le antiche vie di fuga. Nel Parco dei Bastioni, sul Muro dei riformatori e nel tempio di San Pietro si rivive l'atmosfera della riforma protestante calvinista

Ginevra, lo charme della Vieille-Ville

Testo e foto: Paolo Gianfelici

Ginevra – Cammino sul lungolago in direzione della Vieille-Ville (Città Vecchia) il centro storico della città. Per orientarmi seguo le sagome lontane dei due campanili della cattedrale che svettano in cima alla collina. I grandi alberghi della Belle Epoque si susseguono uno dietro l’altro, emanando ancora il fascino gaio e lussuoso di quel periodo. Un forte vento ha alzato le onde del lago Lemano che è così lungo e largo da assomigliare al mare. Le folate sono troppo impetuose e il getto d’acqua alto 140 metri, simbolo della città, non è stato lanciato questo pomeriggio

Proseguo la passeggiata lungo il quai du Mont Blanc. E’ incredibile: il massiccio del Monte Bianco, coperto interamente dal ghiacciaio, è visibile così nitido sull’orizzonte che pensi sia molto vicino. In realtà è distante quasi cento chilometri. Più avanti incontro due monumenti che ricordano due personaggi morti a Ginevra, completamente diversi l’uno dall’altra, ma ugualmente eccentrici, a modo loro: la statua della imperatrice d’Austria Sissi, assassinata da un’anarchico in quel punto del lungolago nel 1898, e poco più avanti il mausoleo del ricchissimo Duca di Brunswick, morto a Ginevra nel 1873, che lasciò inspiegabilmente tutti i suoi immensi averi a questa città con cui non aveva particolari legami. Forse perché volle fare una beffa ai suoi parenti che odiava.

Ginevra, Cattedrale di San Pietro, foto Paolo Gianfelici
Ginevra, Cattedrale di San Pietro

La Vieille-Ville (Città Vecchia) si stende su una piccola collina sopra il lago. Attraverso il fiume Rodano sul Ponte dell’Isola, un isolotto al centro del corso d’acqua e arrivo alla Place de Neuve con lo sfarzoso Grand Théâtre – Opéra. Salgo attraverso il Parco dei Bastioni, punto verde di incontro di molti ginevrini, per osservare il Muro dei Riformatori, dove quattro statue gigantesche celebrano coloro che hanno fatto di Ginevra la “Roma protestante”. Proseguo fino alla Cattedrale di San Pietro. La facciata neoclassica che imita il Pantheon romano nasconde dall’esterno l’antica chiesa gotica. Nata come chiesa cattolica, dopo la riforma del 1536 fu privata di statue, pale d’altare e di qualsiasi ornamento ritenuto superfluo, anzi dannoso nel rappresentare la religione. Il protestantesimo di Giovanni Calvino, a cui si ispirò per secoli la Repubblica di Ginevra, fu particolarmente austero, non solo nel culto, ma anche nelle espressioni della vita quotidiana. Gli antichi edifici della Vieille-Ville hanno conservato la severità e la semplicità delle linee architettoniche originali. Oggi però la Città Vecchia è molto vivace specie nel pomeriggio e alla sera quando i locali si riempiono di clienti per un aperitivo o per una fondue.

L’antico arsenale, vicinissimo al municipio, ospita sotto le alte volte di una loggia cinque cannoni di epoche diverse. Rappresentano il lungo periodo in cui Ginevra ha dovuto difendere la propria indipendenza dai potenti vicini. Proseguo e arrivo in un vicolo dove sono stati sistemati i tavoli del ristorante Les Armures. La maggior parte dei clenti ha ordinato la fondue. Fa abbastanza caldo, preferisco incominciare con la “viande séchée,” poi i piccoli, freschissimi, pesci persici del lago Lemano in padella. Infine un gelato alla vaniglia con una quantità incredibile e molto varia di gustosi e profumati frutti di bosco che sembrano appena colti.

Dopo cena scendo verso il lago attraversando stretti vicoletti e passaggi segreti che secoli fa servivano come vie di fuga in tempo di assedio. Arrivo al lago. Il sole è tramontato e ha creato un grande alone rosso-arancione dietro il crinale delle montagne del Giura. Soffia un forte vento e le acque del Lemano sono molto mosse.

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Il lago Lemano, foto Paolo Gianfelici
Il lago Lemano
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