Terre d'Europa

La verde bellezza dell’isola di Reichenau (Lago di Costanza)

Un mix di fiori e colori nel giadino della chiesa di San Giorgio crea l'habitat ideale alle api. Gli ortolani e i vignaioli dell'isola sulle orme degli antichi monaci benedettini. L'ex-abbazia e le chiese altomedievali, Patrimonio dell'Umanità protetto dall'Unesco

La verde bellezza dell’isola di Reichenau (Lago di Costanza)

Testo e foto: Elvira D’Ippoliti

 Reichenau, San Giorgio

Reichenau, San Giorgio

L'ex-monastero e la chiesa dei Santi Maria e Marco

L’ex-monastero e la chiesa dei Santi Maria e Marco

Reichenau – Una sottile lingua di terra collega la città di Costanza con l’isola di Reichenau. Il terrapieno però è interrotto da un ponte ed è per questo che l’isola può ancora definirsi tale. Difficile immaginare Reichenau diversamente da quel piccolo regno “galleggiante” nell’acqua che è, vista l’atmosfera che vi si respira e che è impossibile vivere in un altro luogo. Mentre Costanza, distante pochi chilometri e principale città tedesca affacciata sul lago, porta con disinvoltura il suo carico di storia sulle spalle e offre ai visitatori una gradevole vitalità contemporanea, Reichenau è l’isola degli ampi respiri, un luogo che segue un suo personale orologio e calendario. Una terra che invita a riflettere, a sentire il vento sulla pelle osservando la vastità delle acque che la circondano, l’ Untersee, il Lago Inferiore, collegato all’Obersee, il Lago Superiore, dal fiume Reno.

L’isola riunisce una comunità di persone che ha trovato una dimensione di vita fatta di luce e di fiori, con giornate scandite da piacevoli ritmi senza tempo che misteriosamente coinvolgono anche i visitatori. Reichenau non è solo questo. Per la storia dell’Abbazia e delle chiese di epoca altomedievale, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il monastero che ha trainato questo riconoscimento è ora sede del Comune dell’isola. La piazza dove sorge è circondata da un prato sul quale svettano grandi alberi. La chiesa dell’ex- monastero è dedicata ai Santi Maria e Marco ed è una delle sole tre chiese romaniche rimaste sull’isola dopo una forte riduzione di edifici sacri, considerati ai tempi dei Carolingi e degli Ottoni dei veri e propri avamposti spirituali nel mondo occidentale. All’interno dell’ex monastero è adesso ospitata anche una ricca enoteca per far conoscere e apprezzare i vini dei produttori locali.

Verde quest’isola lo è stata sempre. Nei monasteri benedettini si coltivavano la vigna e le erbe aromatiche. L’orto con alcune chicche “ripescate” dai tempi dei monaci prima dell’anno Mille è stato realizzato proprio dietro l’attuale sede del municipio. Inoltre, a Reichenau è tutto un rifiorire di orti e coltivazioni varie che la rendono una vera propria riserva di verdure freschissime.

Dal punto di vista artistico si rimane stupiti davanti al ciclo di pitture murarie, che risentono molto del passare del tempo e dell’umidità, conservati nella chiesa di San Giorgio. La porta della chiesa deve essere tenuta sempre chiusa per evitare che l’aria esterna danneggi ancora di più i delicati colori di un ciclo pittorico del decimo secolo, un’immersione nella vita quotidiana di allora. In chiesa si stava in piedi e camminando verso l’altare sul lato sinistro e tornando indietro su quello destro si osservavano scene esplicite, legate alla vita di Cristo, che dovevano “essere lette” come un grande monito a vivere cristianamente, pena la fine peggiore, l’inferno illustrato sulla parete posteriore della chiesa. Un curioso dipinto murario accanto all’altare raffigura invece un diavolo e due donne impegnate a chiacchierare. La scritta depreca come tante parole (specie in chiesa) non siano altro che un “pla pla”, il nostro bla, bla, insomma, decretando così l’origine di quest’espressione.

La scrittrice Monika Küble

La scrittrice Monika Küble

I vigneti dell'isola

I vigneti dell’isola

Il campo davanti alla chiesa di San Giorgio, anche sul finire dell’estate, è un trionfo di fiori di tutti i colori. Sull’isola di Reichenau si è impegnati a creare un habitat migliore per le api per evitarne la pericolosa diminuzione. A questo mix di fiori è stato dato il nome di “Reichenauer Blütensommer” e introduce un altro aspetto importante dell’isola, la sua vocazione glam. In alcune zone di Reichenau si ha la sensazione di trovarsi sul set di un servizio fotografico per una rivista patinata. Come raccontare altrimenti la casetta a forma di cubo con una torretta sulla sommità del tetto, adagiata su un punto panoramico dell’isola e dove vive e lavora una ceramista che riceve gli ospiti, anche per un tè con una fetta di torta, nel giardino davanti alla sua dimora incantata? O la signora ultra ottantenne che sull’isola ha un  orto botanico casalingo con piante e fiori provenienti dai cinque continenti, che lei ha visitato insieme al marito durante innumerevoli viaggi. Dal suo terrazzo panoramico con vista al tramonto sul lago la scrittrice di romanzi gialli storici d’ambientazione medievale, Monika Küble, aspetta con tranquillità che il quotidiano spettacolo della natura abbia inizio. Monika è anche un’appassionata guida turistica e racconta in un perfetto italiano la sua isola con un tranquillo e coinvolgente entusiasmo. Anche quest’ultimo targato Reichenau.

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