Terre d'Europa

In viaggio nella Daunia, San Marco la Catola e Lucera

Trekking con i ragazzi del Gran Burrone tra grotte antropiche e masserie fortificate. I falò per la festa di Sant’Antonio illuminano i vicoli medievali di San Marco la Catola. Gli antichi fasti di Lucera

In viaggio nella Daunia, San Marco la Catola e Lucera

Brunella Marcelli

San Marco la Catola (Foggia) – La Puglia scolpita nel nostro immaginario è pianeggiante, terra rossa con vaste distese di uliveti. Questa è un’altra Puglia, quella che non ti aspetti. I monti della Daunia, sono un’area di confine tra Molise e Campania, caratterizzata da un paesaggio ondulato con altitudini collinari o di bassa montagna: luoghi in cui lo sguardo si apre ad apprezzare le diverse varietà di verde e giallo, dai campi coltivati a grano fino all’intensità selvaggia delle aree boschive.

Nel relais San Pietro, situato a circa 2 km dal centro abitato di Celenza Valfortore, la vista su uno dei più bei scorci del subappennino dauno è a 360 gradi. Colpisce la visione del lago di Occhito, che riflette la natura circostante virando dal verde all’argento a seconda delle ore del giorno.
I ragazzi del Gran Burrone sono un’associazione che, attraverso il geoturismo, valorizza e difende il patrimonio naturalistico compreso tra le pendici del Matese e i Monti Dauni. Sono loro ad accompagnare gli ospiti in un avvincente trekking tra grotte antropiche e masserie fortificate, sentieri boschivi e vallate, impreziosite dall’esplosione di colore della flora spontanea. Un’area geografica, percorribile, non soltanto a piedi, ma anche in bici o a cavallo. Un turismo lento “senza motori”, per riscoprire gli antichi tratturi o le vie dei pellegrini.

Un’antica iscrizione in latino posta su un’antica masseria invita a fermarsi per godere dell’accoglienza in nome delle divinità Bacco e Pomona. Nella Locanda Bosco di San Cristoforo l’arredo fermo nel tempo fa riaffiorare memorie d’infanzia, mentre lo straordinario vino rosato “fraccato”, di cui il proprietario Giuseppe va fierissimo, scalda l’ambiente. Sul tavolo si alternano prelibatezze: formaggi, salumi e carni di gran pregio. Perché questa è anche la terra del suino nero della Daunia, un’antica razza autoctona che viene allevata allo stato brado.

L’agriturismo Avellaneta è posto in un contesto naturale di rara bellezza e la cui cucina può vantare prodotti da agricoltura biologica coltivati in loco o acquistati da allevatori coltivatori diretti locali. Renato, il proprietario, è anche un grande conoscitore di erbe spontanee che mi ha mostrato nel corso di una passeggiata-trekking. Quanta ricchezza per il palato! L’insalata mista servita all’agriturismo Avellaneta è un’”esplosione” sul palato di sapori e profumi.

Dalla natura al borgo. San Marco La Catola, le cui origini risalgono al Medioevo, domina il paesaggio. Lo potremo definire come una vera e propria terrazza sul territorio. Le sue strade si caratterizzano come vicoli stretti, composti da gradoni che mettono in collegamento i vari passaggi o sforano sul magnifico panorama. Cuore del borgo, quello che viene definito il “castello”, ora in restauro, ma che è in realtà il palazzo ducale della famiglia Pignatelli. Da visitare il Convento dei Cappuccini, la Domus Mariae e la Chiesa Matrice,
Restano nel ricordo i falò per la festa di Sant’Antonio, a illuminare le vie, imprimendo il loro contorno di fuoco nel cielo blu cobalto di giugno.

Lucera

Lucera

Infine Lucera che reca, nel suo genius loci, antichi fasti. Una sensazione di grandiosità e luce inglobata nelle sue antiche rovine, dall’anfiteatro romano splendidamente conservato, alla fortezza svevo angioina con la grande cinta turrita che ingloba i resti del palazzo imperiale di Federico II. Città fiorente in epoca romana, vide una nuova rinascita dopo anni di oblio grazie al trasferimento, voluto proprio da Federico II, dei Saraceni ribelli di Sicilia. Ecco, quindi, la nuova Lucera splendente di minareti e di moschee, la cui articolazione urbana reca ancora oggi con sé un’impronta islamica nell’intreccio di vicoli, sottopassi e corti. La successiva riconversione cristiana di Lucera, vede proprio nel suo simbolo fondante la Cattedrale dell’Assunta, momento pregnante dell’influenza angioina, rappresentata da quegli elementi gotici, volti a superare nella forma anche gli elementi romanici e islamici del periodo federiciano. Nonostante tutto questo, gli echi orientali rimangono, rendendo questa città unica nella sua magia.

www.relais-celenza.it
www.granburrone.it
www.locandaboscosancristoforo.it
www.agriturismoavellaneta.it

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