Terre d'Europa

Bucarest si diverte

La capitale della Romania, meta ideale per un city break all’insegna del buon umore. Una sorpresa rassicurante, fonte di meraviglie esotiche e sfolgoranti. Il festival George Enescu, uno dei più importanti eventi europei di musica sinfonica, si svolge ogni due anni a Bucarest.

Bucarest si diverte

Testo e foto: Elvira D’Ippoliti

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La Calea Victoriei

La Calea Victoriei è una lunga strada che attraversa il centro cittadino, lungo la quale si trovano molti alberghi, punto di partenza per muovere i primi passi a Bucarest. Chiediamo dov’è la città vecchia e ci è indicato un insieme di palazzi, poco distante dall’albergo Majestic. “Proprio lì dietro”, è la semplice indicazione. Ci muoviamo in quella direzione ed intanto assaporiamo la città. Il traffico sulla Calea Victoriei è intenso ma ordinato ed il continuo flusso di persone sui marciapiedi ai due lati della strada raccontano il ritmo vitale di Bucarest. Osserviamo le persone tra le quali stiamo camminando e la quotidianità di Bucarest ci appare subito più come un lungo moto ondoso che un vortice.

Una targa all’inizio della Strada Lipscani racconta come questa via è stata in passato la strada dei mercanti tedeschi di Lipsia a cui fa riferimento il nome. Pochi passi e tutta la tranquilla bellezza di Bucarest ci accoglie in un abbraccio affettuoso come, scopriremo più tardi, sanno fare anche i suoi abitanti. La strada è pedonale e la pavimentazione nuova di zecca deve solo essere ritoccata qua e là per essere perfetta. Un enorme edificio bianco dalle linee classiche, la sede della Banca Nazionale Romena, fa da sfondo a un placido mercatino all’aperto. Candele, braccialetti, camicette ricamate a mano, dolci a forma di cuore con sopra scritte di zucchero colorato, identici ai “Lebkuchen” tedeschi del periodo natalizio. Ci concentriamo brevemente sulla merce esposta e facciamo piccoli acquisti. Siamo a Bucarest da poche ore e già ci sembra di conoscerla a fondo. Questa città riesce ad essere una sorpresa rassicurante, una fonte di meraviglie, casalinghe nella loro semplicità e sfolgoranti nel loro carattere esotico e unico. I ruderi delle residenze medievali, protetti da un vetro, permettono un primo sguardo sulla sua antichità più lontana. I mattoni di un soffitto a volta, che si mostrano da sotto il livello stradale, sottolineano il carattere maestoso dell’edificio. Delle strane piante sono cresciute sui ruderi nonostante la cappa di vetro ed i loro fiori giallo pallido premono sulla lastra trasparente come se volessero uscirne.Bucarest-Foto-TidPress033grande5bis (1)

Più avanti la via si trasforma e, come già annunciato, all’incrocio con la Strada Smardan, con i primi locali diventa il regno diurno-notturno della Bucarest giovane che ha voglia di uscire, d’incontrarsi e di divertirsi. Anche di giorno, i tanti caffè e ristoranti allineati gli uni agli altri sono aperti e per fare una sosta e mangiare o bere qualcosa si ha solo l’imbarazzo della scelta. I locali sono tutti gradevoli, di stili diversi e per tutti i gusti, con tavoli e poltroncine di vimini all’esterno per godersi la serata mite. Ci appuntiamo mentalmente diversi posti da visitare nei prossimi giorni e ci rendiamo conto che, volendo, abbiamo già riempito l’agenda del divertimento per tutto il periodo del nostro soggiorno.

Arrivati di nuovo all’incrocio con la Strada Smardan, decidiamo di tornare verso la Calea Victoriei percorrendo la via parallela alla Lipscani. La strada prende il nome da una piccola chiesa-convento: Stavropoleos. Qui la città ci mostra un volto ancora più sorprendente e ci accoglie nel sua profonda e sentita spiritualità. La chiesa e il chiostro sono minuscoli, ma irradiano un’atmosfera di raccolto misticismo e la vita lì sembra cristallizzarsi  in rispettoso silenzio. Ci sediamo su un muretto nel chiostro. La città è come sparita per lasciare spazio unicamente alla tranquillità. Ci tornano in mente le prime impressioni visive di Bucarest. Le piccole chiese strette tra i palazzi appaiono all’improvviso in tutta la loro potenza. Sono oasi nel tessuto cittadino che ne allargano a dismisura il valore, arricchendolo di fregi e ricami che non si limitano a rappresentare una sosta per una visita, ma sono vere e proprie pause dentro di sé.

Il "Caru cu bere"

Il “Caru cu bere”

 

La città ci aspetta al di fuori del cancello di ferro. Fatti pochi passi osserviamo incuriositi l’insieme di tavoli e sedie di un ristorante che si allargano ordinatamente sul marciapiede. Poco distante dall’entrata del locale al quale si accede da una sfarzosa porta girevole tutta vetro molato e legno, tre ragazze accolgono i clienti, vestite in abiti che ricordano quelli del dì di festa nelle campagne d’altri tempi. Il “Caru cu Bere” (carro con la birra) è un luogo sorprendente e la sua architettura gotica originale del 1897 lo rende un’attrazione visitata a tutte le ore del giorno e della sera. Il servizio nel ristorante-birreria è perfetto: il “Caro cu Bere” sembra aver assimilato anche l’organizzazione teutonica, oltre che imitarne lo stile architettonico. Il menù è talmente ricco da soddisfare tutti i gusti e la birra cruda ottima. Questa birreria è l’introduzione perfetta nel “sistema” Bucarest in materia di ristorazione. Con il passare dei giorni infatti ci rendiamo conto che in questa città non solo la quantità di luoghi dove mangiare è grande, ma non esistono nemmeno orari. Una caratteristica che permette di scegliere liberamente quando sedersi a tavola con la garanzia di poter consumare un pasto completo a qualsiasi ora.Bucarest-Foto-TidPress033grande5bis (3)

Dopo un aperitivo in un bar grazioso dal nome francese, andiamo alla ricerca di un ristorante. Una viuzza laterale ci attrae con la sua tranquillità. “Crama Domneasca” vanta la sua peculiarità: il suo cortile interno è a stretto contatto con la Curtea Veche, la dimora del principe Vlad l’Impalatore. Entriamo incuriositi e ci facciamo accompagnare direttamente nel giardino a terrazza. Le antiche mura illuminate creano un’atmosfera magica. Ci sediamo e ascoltiamo ciò che Bucarest racconta di sé. Ci sentiamo accolti e incuriositi, rilassati e pieni di energia al tempo stesso. Gustiamo la cena e poi ci muoviamo ancora tra le strade piene di vita. Ci lasciamo ancora coinvolgere dalla voglia di festa che si respira ovunque. Siamo all’imbocco di una galleria (Pasajul Macca), i cui bracci si snodano in due direzioni. Come nel resto del centro storico anche qui è un pieno di caffé e birrerie. Ci sediamo e ordiniamo una birra scura. Assimiliamo un’atmosfera esotica, accentuata da un lampadario al soffitto fatto di vetri colorati. Qualcuno fuma il narghilé

Fuori ci aspettano le luci di Bucarest. Il mix di stili dei suoi edifici. Il ritmo veloce delle sue giornate e quello dolce delle sue notti. La nostra voglia di scoperta ed il suo venirci incontro con semplicità. Il viaggio si è fatto esperienza di vita e lascia ricordi da coltivare fino al prossimo ritorno.

Bucarest-Foto-TidPress033grande5bis (6)Informazioni utili:

Ente Nazionale per il Turismo della Romania
Via Torino, 95 – 00184 Roma Tel. +39 06 4880267
office@romania.it
www.romania.it
 
 Festival Enescu 2013
Dal 1 al 28 settembre 2013 si svolge a Bucarest  uno dei più importanti festival  europei di musica sinfonica, dedicato al celebre compositore e violinista romeno George Enescu. Anche quest’anno (l’evento è biennale) parteciperanno al festival alcuni tra i maggiori direttori d’orchestra ed interpreti musicali provenienti da tutto il mondo.
www.festivalenescu.ro

 

 

 

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