Redazione TiDPress
L’appuntamento con l’edizione 2024 di “Vinoforum” (17 al 23 giugno), la più importante manifestazioni dedicata al vino del centrosud d’Italia, è al Circo Massimo. Oltre ad annotare in agenda questa data, la scelta della nuova e prestigiosa location è un invito a riscoprire Roma come vera e propria capitale del vino. I legami tra la Città Eterna e il nettare di Bacco ha radici profonde e, come per altre manifestazioni della romanità ancora presenti come anfiteatri e acquedotti, molte vigne d’Europa furono piantate proprio dagli antichi romani durante le loro frequenti campagne di conquista. Così, gustare vini di qualità al Circo Massimo, al centro della romanità più autentica giunta fino a noi è un modo per riportare il vino nel suo naturale luogo d’origine.
Vinoforum, manifestazione giunta quest’anno alla sua 21esima edizione, ha sin dall’inizio posto l’accento sulla diffusione della cultura del vino e, come ha sottolinato l’organizzatore Emiliano De Venuti, “la scelta del Circo Massimo fa parte di un progetto che Vinòforum condivide con le istituzioni del territorio e che vede il Lazio diventare hub strategico per un comparto che – solo a Roma – conta oltre 40mila imprese tra agricoltura, industria, distribuzione e ristorazione”. La strada intrapresa per far tornare Roma la città “Caput Vini” che era un tempo coinvolge anche l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma e l’Assessorato Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio.
“Roma caput vini ha tutte le carte in regola per diventare un valido brand turistico”, ha affermato Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia del Gusto all’Università di Roma Tor Vergata. “È inoltre un modo per riscoprire le radici della città visto che Roma è sempre stata un grande vigneto”. Il legame tra Roma è il vino è anche raccontato dalle tante strade nel cui nome è indicata una vigna. Tra i diversi itinerari turistici a tema vino, oltre alla scoperta del Consorzio DOC Roma, il vino che porta il nome della città, c’è anche il “Vigneto del Palatino” nel Parco Archeologico del Colosseo dove è stata creata una vigna con l’antichissima varietà di uve Bellone.