Terre d'Europa

Sul nido dell’ “Aquila Nera” in compagnia di Maximilian

di Paolo Gianfelici

Dal roof garden del più antico albergo di Innsbruck si ripercorrono con lo sguardo 500 anni di storia del Tirolo. I riflessi dei ghiacciai e delle cascate delle Alpi nei cristalli e nelle luci fredde della suite Swarovski.



Il fiume Inn

Innsbruck (E.T.News.) – La presenza della natura è dominante nelle immagini prospettiche del capoluogo del Tirolo. Montagne alte da due a tremila metri circondano la città a 360 gradi. La pietra, la vegetazione e l’acqua offrono un’infinita varietà di colori cangianti in rapporto alle ore della giornata.
Chi vuole godere questa vista mozzafiato deve salire sulla terrazza panoramica dello Schwarzer Adler (L’Aquila Nera),un albergo con quattrocento anni di storia, ospitato in un palazzo del ‘500. Lo sguardo abbraccia i ghiacciai, le rocce ed i boschi della Nordkette. Al tramonto, il gioco di luci e di policromie si riflette sulle Alpi e sui tetti e le facciate delle chiese e dei palazzi.
Fino a cento anni fa questa era una città di militari e di preti. La spada e la croce hanno governato Innsbruck per centinaia di anni: dall’alto spiccano i profili dei campanili, delle ex-caserme, dei conventi e dell’ Università dei gesuiti. Le linee architettoniche sono però morbide, i colori chiari: l’atmosfera è un po’ austera, ma non tetra, anzi quasi gioviale. Si vede, eccome, l’influenza latina in questo lembo meridionale della cultura germanica. Del resto il confine italiano dista solo 36 chilometri.

La presenza dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, vissuto tra il Quattrocento ed il Cinquecento, è immanente anche oggi nel Tirolo. Come quella dell’imperatrice Sissi a Vienna. Maximilian dimorò a lungo ad Innsbruck, crocevia tra Nord e Sud, Est ed Ovest, per ragioni di strategia militare.
Dalla terrazza dell’albergo Schwarzer Adler si ripercorre con lo sguardo il cammino della sua vita: l’Hofburg, il palazzo imperiale dove è vissuto, l’Hofkirche che ospita la sua grandiosa tomba e 28 colossali statue in bronzo di grandi personaggi della storia. E proprio a fianco dell’Hotel c’è il convento dei cappuccini in cui l’imperatore ha trascorso lunghi periodi isolato dal mondo, ma in compagnia delle numerose amanti. Il secondo matrimonio dell’Imperatore con Bianca Maria Sforza fu di puro interesse politico ed inesistente sul piano dei sentimenti.

Allo Schwarzer Adler mi è stata riservata la Kaiser Maximilian-Suite. Lo stile è quello del casino di caccia: letto di ferro battuto, mobili rustici, caminetto,motivi di arte popolare tirolese sulle coperte e sulle tende, trofei venatori sulle pareti, non impagliati, un po’ lugubri con quella mostra di teschi di cervi e stambecchi. Una rapida visita dell’hotel prima di cena, con la guida della signora Sonja Ultsch, che unisce la bellezza ed il fascino d’eccezione di una aristocratica austriaca con la spontaneità e la cordialità della perfetta padrona di casa. Immergersi nell’atmosfera delle suite dello Schwarzer Adler significa fare un tuffo nel passato dell’Austria, ma anche nel presente e nell’high tech.
La suite dell’Imperatrice Maria Teresa è arredata con mobili di Versace: il letto in stile neo-classico, il salotto elegante con il caminetto, la veranda originale del Cinquecento con vista sul centro storico di Innsbruck..
La suite Swarovski, invece, è come le montagne del Tirolo: luccicante di cristalli, di luci fredde, di riflessi e di gorghi d’acqua. Non ho mai visto niente di simile e credo sia proprio vera l’affermazione dei costruttori che questo design è unico al mondo.
Un particolare importante di cui la signora Sonja è molto orgogliosa: tutti i materiali con cui sono stati preparati i letti dell’ hotel sono naturali. I materassi di seta, cotone e lana. I piumoni di speciali penne d’oca, di lanolina e cera.

E’ calata la sera. Ritorno sulla terrazza dell’albergo e riprendo ad ammirare la città e la natura che la circonda, dall’alto del nido dell’ ”Aquila Nera”, sorseggiando uno spumante di Wachau con qualche goccia di sciroppo di ginepro.
Durante questo viaggio in Austria ho imparato ad apprezzare i vini austriaci, in particolare quelli della regione di Wachau, non lontano da Vienna. Ho assaggiato degli ottimi bianchi, leggermente aspri, ma molto fruttati e ben equilibrati.
Il rosso Neusiedler See del Burgenland (1997) è buono (anche se un po’ troppo barricato). Lo bevo mangiando un’ottima bistecca di cervo, cotta alla brace, a fuoco lentissimo. Dopo quaranta minuti di cottura, la carne, spessa due dita, è ancora rossa, ma succulenta e tenera come un filetto.Concludo la cena con le crepes ripiene di crema di limone.

Getto ancora uno sguardo in basso sulla valle dell’Inn. Vedo in lontananza cose che prima non avevo osservato: autostrade, grattacieli, impianti sportivi. Il fascino di Innsbruck sta in questo: in uno spazio ristretto, antico e moderno convivono e si confrontano nel presente, all’interno di una cornice naturale da favola.

Info: Hotel Schwarzer Adler: Kaiserjägerstrasse 2-A-6220 Innsbruck , tel. +43 512 587109, e-mail info@derAdler.com, www.derAdler.com .
L’albergo fa parte di “L’Austria per l’Italia”, un’associazione di 101 albergatori austriaci riuniti per offrire agli ospiti che arrivano dal nostro paese “vacanze più confortevoli, nel rispetto dei gusti e delle abitudini del mercato italiano”. Il personale di questi hotel si esprime correntemente in italiano ed è in grado di dare informazioni e fare prenotazioni per uno spettacolo d’opera, per un concerto, per un tour. (Info: www.vacanzeinaustria.com e info@vacanzein austria.com, tel. 02 54123312 ).

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