Terre d'Europa

Courmayeur, alla scoperta di frazioni e paesini

Larzey, Entrelevie e Dolonne. Da Verrand vista sulla vetta del Monte Bianco. La pista attraversa un boschetto: le foglie gialle e secche cadono a terra con il sussurro di una pioggia leggera

Courmayeur, alla scoperta di frazioni e paesini

Testo e foto: TiDPress

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Courmayeur – Nel Caffè della Posta il tè con i biscotti è servito a regola d’arte. L’atmosfera che si respira nel locale, inaugurato nel 1911 nella centrale Via Roma (ora isola pedonale), è elegante e sportiva allo stesso tempo, ricca di storia e tradizioni, la stessa che trovo in tutta la città. Una semplice passeggiata nel centro del paese è ricca di fascino, anche per la presenza del massiccio del Monte Bianco sullo sfondo. I colori dell’autunno sono perfetti. Decido per una gita in e-bike. Luca è un giovane ciclista che organizza tour guidati: mi propone un giro nei piccoli villaggi intorno a Courmayeur. Le biciclette si possono noleggiare direttamente in centro città. Arriviamo presto al primo paesino. La strada che ci ha portato qui è molto tranquilla e Luca mi dice che la situazione anche in alta stagione non cambia molto. Le case in pietra sono state restaurate nel rispetto della tradizione. Le finestre sono illuminate da vasi di fiori colorati. Le strade sono strette e tengono insieme l’intero villaggio in una sorta di magia. Osservo piccoli dettagli architettonici come le porte intagliate, i balconi in legno scuro e i tetti d’ardesia.

Lasciata l’ultima casa di La Saxe dietro di noi, ci immergiamo nella bellezza della natura. Le foglie degli alberi si sono colorate in tutte le variazioni del giallo, del marrone e del rosso e si muovono nel vento come bandierine. Anche le montagne sono tutte declinate nei colori autunnali, mentre la roccia del massiccio del Monte Bianco si staglia grigia e luminosa nel  blu intenso del cielo. Più in su le cime sono innevate. Il resto della gita si rivela come una piacevole scoperta di altri paesini come Larzey, Entrelevie e Dolonne. I pedali girano senza sforzo (grazie anche alla batteria Bosch), e ci allontaniamo in direzione di Pré-Saint-Didier. Nelle vicinanze del villaggio di Verrand si ammira la vetta del Monte Bianco . Uno stretto sentiero ci conduce attraverso un boschetto, dove le foglie gialle e secche cadono a terra come una dolce pioggia sussurrante. Camminiamo su questo fragile tappeto e ascoltiamo il respiro del mutare delle stagioni.

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Anche le foglie di vite sono gialle in autunno. Vicino a Courmayeur e sopra il paese di Morgex ci sono piccoli, artistici vigneti: i tralci sono molti bassi e il sostegno è fornito da pilastri di pietra. In questo modo, e secondo la tradizione della Valle d’Aosta, si sfrutta al massimo il calore del sole con le pietre che fanno da “batteria” per mantenere il tepore anche di notte. La Cave Mont Blanc comprende 80 diversi proprietari che coltivano l’uva in piccoli appezzamenti di terreno con molta cura. I vini prodotti portano nel bicchiere l’eredità della montagna. La radice del Prié Blanc è rimasta l’originale, anche dopo l’arrivo della filossera: una particolarità che la rende rara e particolarmente ancorata al territorio. Con il metodo classico nella Cave Mont Blanc si realizza anche un ottimo spumante.

Per la cena ho scelto un ristorante raffinato (ma non costoso), il “Cadran Solaire”. L’arredamento è molto curato e mi trovo piacevolmente immerso nel tipico stile di Courmayeur: un mix di eleganza e tradizione. I piatti della tradizione della Valle d’Aosta sono serviti qui in una versione più leggera, senza tralasciare il gusto.

Centro Servizi Courmayeur
www.courmayeurmontblanc.it

 

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