Terre d'Europa

Barbaresco, l’esperienza green dell’Azienda Piazzo di Alba

Le vigne di Nebbiolo integrate all'ambiente. La straordinaria bellezza autunnale del paesaggio di vigneti, borghi e castelli, inserito dall'Unesco nella lista del Patrimonio dell'Umanità

Barbaresco, l’esperienza green dell’Azienda Piazzo di Alba

Testo e foto: Paolo Gianfelici

Alba – Il vino buono nasce in vigna. Simone Allario Piazzo racconta ai visitatori, dall’alto delle colline del Barbaresco, l’esperienza green dell’Azienda Piazzo Comm. Armando per valorizzare la produzione agricola integrata all’ambiente. Sul terreno sabbioso di colore chiaro sono state piantate di recente centinaia di barbatelle di Barbaresco. Il panorama è quello stupendo e unico delle campagne nei dintorni di Alba nel tardo autunno: le colline ricoperte di vigneti con le foglie verdi, gialle, arancioni e rosse. Come in un quadro impressionista, i colori si mescolano e si confondono, mettendo in evidenza le forme del paesaggio, malgrado di luce ce ne sia poca, perché il cielo è molto nuvoloso.

In cima alla collina tra il nuovo e il vecchio vigneto sono stati piantati arbusti, erbe aromatiche, alberi da frutto per creare un ambiente ideale per insetti e uccelli e rendere l’intero ecosistema equilibrato.

Barbaresco, Foto Paolo Gianfelici
Erbe aromatiche e alberi da frutto tra le vigne del Barbaresco

La cantina Piazzo è proprio di sotto. Il fuoristrada procede in discesa a passo d’uomo, lungo una ripidissima stradina bianca. Tutto il Barbaresco è avvolto da un reticolo di sentieri che dividono i vigneti. A Marco Allario Piazzo, il fratello di Simone, è affidato il lavoro in cantina: “I nostri vini sono pronti anche in gioventù, quando esprimono il carattere puro e tipico dell’uva Nebbiolo, senza precludere un lungo affinamento negli anni”. I visitatori sono accolti da sempre in cantina. Possono seguire il programma “Time machine”, la macchina del tempo dei vini. La degustazione del Barolo e del Barbaresco segue un percorso che parte dalle bottiglie invecchiate, passa per quelle più giovani e si conclude con il vino in botte.

E’ l’ora del pranzo. Gemma (86 anni), la nonna di Simone e di Marco, ha preparato un ottimo vitello tonnato e dei capelli d’angelo con sugo rosso di carne. Il piatto è accompagnato da una bottiglia di Barbaresco DOCG Argè in cui è racchiusa la storia dei due fondatori dell’azienda: Armando e Gemma. E’ il frutto dell’assemblaggio delle uve Nebbiolo provenienti dai più antichi vigneti acquistati dalla famiglia. Il profumo è quello dei frutti rossi e delle ciliege. Il sapore è secco con un finale piacevolmente tannico. Segue il Barolo DOCG Novello di Castello che racchiude le fragranze della frutta matura e i sapori di grande struttura e complessità che lo rendono unico nel panorama dei vini piemontesi.

Gemma e Simone Piazzo, Foto Paolo Gianfelici
Gemma e Simone Piazzo

E’ il momento del commiato. Il nipote Simone abbraccia Gemma con tenerezza. Lei lo guarda a lungo negli occhi. Veramente una bella famiglia di imprenditori gli Allario Piazzo. Radicati nella tradizione e proiettati verso il futuro.

Prima di partire da Alba visito il Duomo. Dall’alto della torre campanaria si abbracciano con lo sguardo le zone del Barolo, Barbaresco e Roero: i tre vini tra i più famosi del Piemonte, tutti prodotti dall’uva Nebbiolo. Per arrampicarsi in cima alla torre si sale una scala molto angusta. In certi punti per proseguire bisogna mettersi di fianco a ridosso delle mura del Duecento . Un’esperienza un po’ faticosa, ma emozionante e di sapore medievale. Ne vale la pena. La bellezza del paesaggio di vigneti, antichi borghi e castelli, inserito dall’Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità , è straordinaria.

Azienda Vitivinicola Piazzo Comm. Armando www.piazzo.it

Barbaresco, Foto Paolo Gianfelici
Barbaresco
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