Terre d'Europa

Storie di vini bianchi campani

Gli itinerari-degustazione di Campania Stories sono passati quest'anno attraverso la Costiera Amalfitana, i Monti Lattari e l'Irpinia.

Storie di vini bianchi campani

Testo e foto: P.G.

Mercogliano – La Tenuta San Francesco a Tramonti possiede vigne di trecento anni con un fusto dalle dimensioni di un grosso tronco d’albero. La famiglia di Gaetano Bove si occupa di viticultura da molte generazioni e produce un’ottima Falanghina (e il rosso Tintore). Arrivo qui in una sera molto piovosa di novembre, ma non voglio rinunciare ad una visita del vigneto secolare al lume di lanterna.

Tramonti: Tenuta San Francesco

Tramonti: Tenuta San Francesco

Nell’oscurità i ceppi enormi e aggrovigliati delle viti assumono forme inquietanti. Poi passo alla più confortevole cantina della tenuta, dove i vini delle varie annate sono abbinati ai cibi della tradizione delle campagne: friselle con il pomodoro e basilico, pasta e fagioli con olio d’oliva e peperoncino, la polenta cotta con il brodo dei fagioli, tagliata e fritta nell’olio. La Costa d’Amalfi dista solo tre chilometri, ma per arrivare qui ho dovuto fare un lungo giro. Ne valeva la pena: ho scoperto un territorio verdissimo, molto diverso dal litorale roccioso.

Furore-Foto TidPress (1)

Furore: Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli

Il bello e il coinvolgente di Campania Stories (dal 19 al 25 novembre 2013 a Furore sulla Costa d’Amalfi, a Agerola sui Monti Lattari e a Mercogliano in Irpinia), l’itinerario-degustazione dedicato ogni anno in autunno ai bianchi campani, sta proprio in questo: gli assaggi dei vini, i seminari a cui partecipano produttori, enologi e giornalisti della stampa italiana e internazionale, si intrecciano con le visite delle cantine e gli incontri con i protagonisti della rinascita viti-vinicola del territorio. Personaggi come Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli di Furore non solo producono uno dei migliori vini campani, il Fiorduva, un bianco, morbido e denso, ma sono da anni impegnati al consolidamento del terreno su cui crescono i vigneti. Nel comune di Furore la roccia, i cespugli e le rupi si alternano oggi in maniera armoniosa ai vigneti a terrazza, ordinati come giardini, grazie al lavoro di Marisa e Andrea, veri “architetti del paesaggio”.

 

 

 

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