Terre d'Europa

Valle della Loira: terra di “creazioni” e di natura

di Brunella Marcelli

Leonardo da Vinci trascorse gli ultimi quattro anni della sua vita alla corte di Francesco I, nel “manoir” del Clos-Lucè ad Amboise e collaborò alla costruzione del castello reale di Chambord. Dodici spettacolari macchine giganti delle sue invenzioni, create attraverso i suoi disegni, si articolano all’interno di un percorso paesaggistico. I giardini dedicati ai temi dell’Eleganza, dei Sensi, dell’Abbondanza, dell’Intelligenza, dell’Inverosimiglianza, del Silenzio, dell’Esuberanza e delle Romanze.

(E.T.News) – Quando diciamo “Valle della Loira”, il pensiero corre ai suoi straordinari castelli e ai particolari contrasti architettonici, fatti di fortezze, cittadelle storiche, abbazie, abitazioni trogloditiche e castelli rinascimentali. Il cuore verde della Francia ha tanti altri battiti e sorprese ed è soprattutto terra di natura, selvaggia o addomesticata dall’uomo, oltrechè spazio scenico di meravigliose creazioni.
Incredibile connubio tra uomo e natura. Approfondendo la sua storia, scopriamo che questa piccola regione lega il suo destino a quello di re, grandi artisti e altri personaggi illustri, affascinati da un territorio unico, cui s’ispirarono o che decisero di raccontare e valorizzare con opere e testimonianze.

Il genio per antonomasia, Leonardo da Vinci, trascorse gli ultimi quattro anni della sua vita alla corte di Francesco I, nel “manoir” del Clos-Lucè ad Amboise e collaborò alla costruzione del castello reale di Chambord. Nei giardini del castello, dove il grande artista-scienziato scelse di morire, sorge il nuovissimo parco “Leonardo da Vinci”, sintesi della sua opera geniale e viaggio d’iniziazione attraverso la natura.
Dodici spettacolari macchine giganti delle sue invenzioni, create attraverso i suoi disegni, si articolano all’interno di un percorso paesaggistico. Sono, invece 32 le tele translucide raffiguranti disegni e dettagli dei quadri di Leonardo, posizionati in contesti di prospettive naturali, perché dalla natura e dalla sua attenta osservazione il gran genio trasse ispirazione. Postazioni sonore svelano i suoi segreti, mentre l’immagine della “macchina volante” rivive nella scenografia della Halle Eiffel.
E proprio quest’anno, dal 7 luglio al 7 ottobre, all’interno dello spazio scenico del castello di Chambord, i visitatori potranno ammirare il Codice Leicester di Leonardo. E’ questa la punta di diamante tra le tante importanti opere che animano la mostra “Dall’Italia a Chambord, il primo Rinascimento”. Il percorso racconta la fascinazione di Francesco I per il Rinascimento italiano e la diffusione di quel modello culturale in Francia.

I paesaggi, i colori, le atmosfere delle campagne del Berry fanno da sfondo alle opere di George Sand. Donna in anticipo sui tempi, nacque in questa terra ed il 2004 è il bicentenario della sua nascita. Sono numerosi e variegati gli eventi che celebrano la grande scrittrice con mostre, incontri, concerti e spettacoli letterari.
La potenza della natura e la sua potenza sovvertitrice e carnevalesca esplodono nelle opere di Francois Rabelais, altro artista di questa terra. Medico e scrittore, vide i suoi natali a Chinon.

Altri personaggi, meno illustri, ma straordinari, sono stati ispirati da questa terra al punto tale da dedicare il proprio lavoro, non ad opere architettoniche o pittoriche, ma al tentativo di fare della natura stessa un’opera d’arte. Il giovane principe, Louis-Albert de Broglie diede sfogo alla sua fantasia, costruendo nel Castello della Bourdaisière, in Touraine, un orto molto particolare con 400 varietà di pomodori e centinaia di specie di lattughe; mentre l’architetto paesaggista Gilles Clement ha creato nel parco del Castello di Beauregard dodici piccole “camere di verde”, dove si può contemplare una vera e propria “galleria di composizioni vegetali” con quadri di piante e fiori.
Numerosi sono i giardini, a partire da quello della Chatonnière ad Azay le Rideau, dedicato ai temi dell’Eleganza, dei Sensi, dell’Abbondanza, dell’Intelligenza, dell’Inverosimiglianza, del Silenzio, dell’Esuberanza e delle Romanze o quello del Castello di Villandry, sette ettari di verde declinati a terrazza su tre livelli.
Ancora arte e natura a Drulon. Sculture ed opere esposte tra fiori, piante. Un progetto di osmosi tra arte, land-art e spazi naturali dove la creatività dell’uomo si fonde “en plein air” con la bellezza del creato.
Fino ad arrivare a luoghi dove la natura è la sola protagonista incontrastata. Stiamo parlando dei Parchi Naturali Regionali “Loire-Anjou-Touraine”, della Brenne o del Perche, dove l’uomo deve avere un unico dovere: quello di mantenere incontaminato il paradiso.


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01.05.2004

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