Terre d'Europa

Svizzera
L’antico quartiere dei pescatori

Testo e foto: TidPress


 Le Weidling, tipiche imbarcazioni del Lago di Zurigo, galleggiano ancorate alle boe colorate di fronte al Limmat Club

Zurigo (TidPress) – Il benessere cittadino si raggiunge con tranquille passeggiate, che, lasciato alle spalle il poco traffico di Zurigo, si concentrano sulla riva sinistra del fiume a partire dalla Zunfthaus zur Meisen, la sede di una delle antiche corporazioni dei mestieri che punteggiano ancora il centro città esibendo palazzi storici che ospitano al loro interno dei ristoranti. La Zur Meisen apre le sue sale solo a chi desidera organizzare un ricevimento, ma l’emozione di entrare all’interno del bel palazzo rococò si può provare visitando il museo della porcellana al primo piano.

Le stradine di Schipfe

Veduta sul Limmat dall’ Hotel Zum Storchen

Camminare lungo la stretta via che costeggia il fiume significa sintonizzarsi con lo scorrere dell’acqua e guardare dentro si sé aiutati dalle dimensioni ridotte della strada. Un minuscolo molo si protende nel fiume. E’ l’accesso per chi arriva in barca per l’Hotel Zum Storchen (alla cicogna). Continuando la passeggiata in direzione della stazione si passa davanti al molo e si raggiunge l’ingresso dell’albergo, appena dietro l’angolo affacciato su una tranquilla piazzetta, la Weinplatz. Chi lavora qui lo fa da molti anni. Il muoversi collaudato dal tempo dei tanti collaboratori rende l’atmosfera di lusso tradizionale un elemento da godere anche se non si è ospiti. Al primo piano si trova il ristorante con il suo asso nella manica: la terrazza. Ampia, luminosa, panoramica, una volta messo piede qui si ha la sensazione che si è atterrati nel posto giusto, come la leggendaria cicogna che aveva l’abitudine di fare il nido sopra il palazzo. La vista al di là della ringhiera sormontata da vasi di gerani rossi spazia fino alle Alpi in lontananza, includendo, il lago ed il centro cittadino lambito dal fiume.
Al ristorante dello Storchen si potrebbe barare e vendere unicamente l’atmosfera, confidando sul fatto che la maggior parte dei clienti, fissando il panorama, non si accorge di quello che mangia. Un’eresia smentita dalla tradizione per una cucina classica ma con l’aggiunta di leggerezza. Un ottimo primo approccio con lo “Zürcher Geschnetzeltes” può avvenire proprio qui, visto che il piatto più gettonato di Zurigo è servito in versione meno aggressiva e mitigato da una salsa leggera e fluida come il Limmat che scorre lì sotto. Anche il “Rösti”, altro cibo irrinunciabile a Zurigo composto da patate a fiammifero amalgamate in una sorta di frittata senza uova e saltate in padella, allo Storchen ha un aspetto pallido, rispetto a versioni violente, servite con i pezzi di patata abbrustolite dalla fiamma. Ci sono dei cibi legati all’eleganza e nel ristorante dello Storchen non manca il salmone, affumicato in casa, servito però con mousse a base di rafano, anelli di cipolla e capperi.

Lasciato l’Hotel Zum Storchen, il trekking cittadino si snoda tra le piccole vie dell’antico quartiere dei pescatori Schipfe. Ci si muove in una Zurigo ristretta. La distanza tra le case è così piccola che dal basso il vicolo in salita sembra chiudersi con un muro. L’ambiente è delimitato dalla collina dove sorge la chiesa di St. Peter e dall’altra adiacente con il parco dei tigli, il Lindenhof. Su questo ampio giardino con vista sul fiume si danno appuntamento i giocatori di scacchi – le scacchiere sono disegnate sul terreno. Il tempo sul Lindenhof si adegua alle mosse riflessive dei giocatori, ma il contraltare lo fa St. Peter con il suo enorme quadrante d’orologio visibile da lontano. Nello Schipfe a vincere l’immaginaria sfida è stato il ritmo lento degli alfieri e dei re. Le piccole salite e le conseguenti discese tonificano i muscoli, in basso si cammina allineati al fiume. La via è stretta, quasi un percorso fitness per sviluppare l’equilibrio psico-fisico. Un minuscolo portico dona la sensazione della grotta scavata nella montagna. Le finestre che si aprono verso il Limmat sono scorci sulle acque create dallo scioglimento della neve. All’uscita del portico-grotta un negozio specializzato nella vendita di cristalli, rafforza la strana idea di aver percorso un breve sentiero scavato nella roccia. Da qui il panorama cambia. I Weidling, le tipiche e semplici imbarcazioni di Zurigo, galleggiano ancorate ognuna alla propria boa colorata di fronte al Limmat Club. A vederle dondolarsi tranquille fanno pensare ad anziane signore intente a conversare con il salice piangente che ombreggia la riva. Lui è un gentiluomo pieno di riguardi che riempie le proprie giornate con le sorsate di serenità che attinge dall’acqua e che sparge nel quartiere sotto forma di impalpabile pulviscolo. Loro sono un po’ annoiate dall’immobilità e forse sotto la linea di galleggiamento, lontano da occhi indiscreti, attingono ad acquatici sacchetti pieni di dolcetti.

Informazioni utili:

Il sito dell’ente del turismo della città di Zurigo:
www.zurigoturismo.com

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Per informazioni sul sistema integrato di trasporti su treno, bus e nave e prenotare lo Swiss Pass che racchiude in un unico biglietto la possibilità di usufruire di molti mezzi di trasporto, tra cui anche autobus e tram di città e l’accesso a diversi musei: www.swisstravelsystem.ch

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21.09.2011

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