Terre d'Europa

San Pietroburgo: il Castello dello Zar Paolo I

Svetlana Kokoshkina

Sogno e tragedia del più romantico imperatore russo. La visita guidata del Castello Michajlovskij comprende la sala del gran ballo e la camera dell’omicidio.


La facciata Est del Castello Michajlovskij
(Inženernyj) vista dalla parte del fiume Fontanka.
Foto: Svetlana Kokoshkina

San Pietroburgo (E.T.News) – Per celebrare 300 anni dalla nascita di San Pietroburgo ha aperto le porte, dopo due secoli di abbandono, il Castello Michajlovskij (Inženernyj), la più oscura e sfortunata costruzione residenziale degli zar russi.
Solo quaranta giorni servì il Castello da residenza di gala a Paolo I, figlio di Caterina II, ucciso la notte dell’ 11 – 12 marzo 1801 in seguito ad un complotto.
L’aspetto architettonico del Castello Michajlovskij unisce i tratti del castello medievale e degli eleganti palazzi europei del Settecento, ammirati da Paolo, ancora granduca, e da sua moglie, durante il loro viaggio in Europa negli anni 1781-82. Come nessun’ altra costruzione a San Pietroburgo il Castello riflette la personalità e il gusto del suo proprietario. Insieme agli architetti Vasilij Baženov, Vincenzo Brenna ed altri, Paolo I fu il vero ideatore e autore del progetto del Castello.
Ottenuto il potere che dovette attendere per quarantadue anni, dopo la morte della madre Caterina II, Paolo I ebbe molta fretta nel realizzare il suo gran sogno, la costruzione della propria residenza di gala. Diede l’ordine di costruirlo nel centro della città, sul posto del palazzo estivo d’Elizaveta Petrovna dove era nato nel 1754. Vista la difficile situazione economica della famiglia imperiale, fece usare come materiale di costruzione le riserve destinate ad altri edifici in citta` e fuori, compresa la Cattedrale di Sant’ Isacco; fece portare nella nuova residenza ornamenti dalle collezioni di Caterina II a Tsarskoe Selo.
La costruzione dell’enorme palazzo – castello, dedicato all’arcangelo Michail che, come dice la leggenda forse inventata dallo zar stesso, era apparso ad un soldato di guardia, fu finita in soli quattro anni (1796-1800).

Le quattro facciate del Castello danno sul territorio chiuso tra due fiumi Fontanka e Mojka e due canali con dei ponti levatoi e un ponte centrale a tre arcate che è stato riaperto recentemente dopo lavori di restauro. Ogni facciata ha un suo stile, il che insieme al granito grigio degli ornamenti e il color insolito rossastro delle mura (si dice il colore del guanto della favorita dello zar, A. Gagarina) rende il Castello ancora più fantasioso, austero e tragico. Tra gli ornamenti originali del Castello vi sono alcune immagini scultoree e in pittura degli elementi simbolici dell’Ordine di Malta di cui lo zar Paolo I nel 1798 fu nominato Grossmeister. A completare l’aspetto maestoso del complesso è invocato un massiccio monumento con la figura di Pietro il Grande a cavallo (opera di B.C. Rastrelli, 1740) posto in mezzo alla piazza davanti al Castello su ordine di Paolo I con una scritta laconica ma espressiva: “Al bisnonno, il bisnipote”. Tra i maestri chiamati dall’architetto maggiore Vincenzo Brenna per eseguire il decoro del Castello furono Jacob Mettenleiter, Antonio Vighi, Carlo, Pietro e Giovanni Battista Scotti ed altri.

In occasione dell’inaugurazione del Castello, fra le mura ancora umide dopo l’imbiancatura, fu organizzata una sontuosa serata di ballo.Ma la storia del Castello come residenza di gala fu brevissima. Si realizzò ciò che era stato pronunciato una volta da Paolo I: “Vorrei morire nel luogo dove sono nato”. Subito dopo la morte di Paolo I, i membri della numerosa famiglia imperiale abbandonarono il Castello, e negli anni 1820 il nuovo zar Alessandro I diede il permesso al futuro zar Nicola I di installarvi la Scuola degli ingegneri militari da cui provenne il secondo nome dell’ex residenza – Castello Inženernyj (d’Ingegneri, dal 1823).
Dopo la rivoluzione d’Ottobre del 1917 e fino agli anni ottanta-novanta, nella sede del Castello si trovavano anche numerosi uffici statali, alcuni istituti e la biblioteca della Marina militare. Nel 1995 il Castello Michajlovskij divenne una parte del Museo Russo.
Sono stati eseguiti molti lavori di restauro: la ricostruzione delle fortificazioni (dei canali intorno al Castello) e del parco. E’ stato restaurato il tetto ed alcune sale: Sala delle Antichità, Sala del Trono, la scala di gala ecc. Nel progetto è previsto il restauro di altre parti del complesso fra cui la Chiesa di Sant’ Arcangelo Michele con il campanile e la guglia di sessantacinque metri, la chiesa dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo fatta costruire dallo zar Alessandro II nella camera da letto di Paolo I, dove lo zar fu ucciso.
Nella Galleria Elettronica, nella zona computerizzata del museo, si può studiare la storia del Castello e dei suoi abitanti.
Il museo del Castello Michajlovskij getta una luce più equilibrata sul ritratto dello zar Paolo I, “il piu` romantico imperatore russo”, il cui profilo storico è stato finora sostanzialmente negativo.

Info: si organizzano a richiesta visite guidate attraverso sale ancora in restauro, le due chiese e la sala dell’omicidio di Paolo I.
San Pietroburgo, Via Sadovaja 2. Tel.: 007 812 3134112
Fax: 007812 3134201

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