Terre d'Europa

Itinerari
Una terra dai mille volti

Valeria Napoleone



 La Thailandia è paese dei contrasti dove convivono tradizione ed avanguardia, business men e tribù primitive, grattacieli e templi.

Bangkok (Tidpress) – Punto di partenza consigliato per questa meravigliosa avventura è la capitale Bangkok che conta circa otto milioni di abitanti.
Al contrario di ciò che generalmente si pensa, questa città è piuttosto tranquilla, e vi si può passeggiare indisturbati anche da soli. Ciò che stordirà il turista inesperto saranno sicuramente i mille odori, a volte sgradevoli delle bancarelle che cucinano lungo i marciapiedi, i tuk tuk (taxi a tre ruote) che offrono corse a prezzi irrisori, il traffico e lo smog infernale ad ogni ora del giorno e della notte…sembra infatti non esistere l’ora di punta!!
Il soggiorno nella capitale può variare a seconda delle esigenze, ma per coloro che volessero visitare l’intero paese sarà sufficiente pernottare due notti.
Da non perdere la visita al complesso del Palazzo Reale che ospita lo splendido Budda di smeraldo (Wat Phra Kaeo); il Wat Pho, ossia il meraviglioso Budda disteso rivestito di lamine dorate lungo 46 metri ed alto 15 metri che rappresenta il trapasso dell’illuminato nel Nirvana; una passeggiata nei mercatini tipici del quartiere cinese di Chinatown e nel quartiere indiano di Pnahurat, nel mercato delle erbe medicinali tradizionali, nel mercato degli uccelli vicino al Wat Rajnadda, nel mercato degli amuleti di Budda nei pressi del Wat Mahathat e nel mercato del weekend di Chatuchak; un’escursione lungo i canali del fiume Chao Phya ed uno spettacolo di danze folcloristico.
Logicamente Bangkok ha molto altro da offrire: musei, gallerie d’arte, sale e scuole di massaggio, corsi di meditazione, parchi e strutture sportive, nonché una vivacissima vita notturna.
Spostandosi verso nord è d’obbligo la tappa al parco storico di Ayuthaya, antica capitale della Thailandia ove regnarono ben trentatre re appartenenti a diverse dinastie siamesi fino a quando nel 1767 fu conquistata e distrutta dalle orde birmane.
Nonostante ciò la cittadina offre un patrimonio architettonico straordinariamente affascinante, come ad esempio il Wat Phra Si Sanphet.
Sempre più a nord, nella cittadina di Sukhothai, si possono ammirare i resti del Wat Mahathat e del Wat Sri Chum, tutti all’interno dello splendido parco archeologico percorribile su biciclette o rischot. L’impressione che si ricava da questi templi sotto il profilo architettonico è una forte influenza cinese, indiana, birmana, ma soprattutto cambogiana.

Uno scorcio del Palazzo Reale

Rovine di Ayutthaya

Una volta giunti a Sukhothai non si può non proseguire per Chang Mai, la seconda città per importanza della Thailandia, ed una delle antiche capitali del regno Lanna, caratterizzata da una forte cultura laotiana. Sulle rive del fiume Ping, viene anche chiamata “città rosa”. Il suo paesaggio è caratterizzato da risaie, colline, frutteti e centinaia di templi.Vivacissimo il “night bazaar” (aperto ogni sera dalle 19 alle 24), che anima con le sue mille luci colorate le vie della cittadina ed ove si possono effettuare acquisti di ogni genere a prezzi davvero convenienti.
Chang Mai è rinomata anche per lo splendido tempio Doi Suthep che si erge a 1646 metri su una collina, raggiungibile tramite funicolare o salendo una scalinata di oltre 200 gradini affiancati da una lunga scultura di serpente stile cinese.
Da Chang Mai a Chang Rai e Chang Saen ecco qui il famoso “Triangolo d’oro”, ossia la regione settentrionale della Thailandia che si incunea fra il Myanmar ed il Laos, diviso dal fiume Maekong, il cui punto di incontro è evidenziato da un caratteristico cartello intagliato artigianalmente in legno che recita quanto segue: “The Golden Triangle”.
In questa zona vivono molte tribù primitive, fra cui gli Akha (dediti ancora alla coltivazione dell’oppio, anche se illegale), le Padong Long Neck Karen (donne dal collo di giraffa), ed i Lahu Shi Balah (celebri per il loro costume di forare i lobi delle orecchie con enormi pezzi di ferro).
La gente delle tribù si è dedicata per molti anni alla coltivazione dell’oppio (da qui il nome “triangolo d’oro”, proprio per indicare una zona ricca sotto il punto di vista dei traffici con i paesi limitrofi di queste sostanze), ma oggi, grazie alle politiche internazionali, nei villaggi si producono oggetti di artigianato di straordinaria bellezza, come gli ombrelli di Borsang in carta e seta, lacche, legni intagliati, ceramiche, ventagli, sarong in seta ecc.
Per coloro che volessero estendere il viaggio con un soggiorno balneare si consiglia Ko Samui, Ko Tao o Ko Samet nel Golfo della Thailandia per una vacanza all’insegna del relax.
Ko Phuket accompagnato da un’imperdibile escursione a Ko Phi Phi nel mare delle Andamane per un turismo più giovanile e appassionato della vita notturna.

Info:
www.turismothailandese.it
www.turismthailand.org
www.bangkok.com

07.07.2006

Villaggio di Chiang Dao

Foto Valeria Napoleone

Condividi su:

Riproduzione riservata © Copyright TidPress per Terre d’Europa.