Testo e foto: Paolo Gianfelici
Sàrmede – Passeggio per le strade del paese e osservo le mura delle case affrescate. Sembra che il mondo fiabesco della Foresta del Cansiglio, che domina il paese dall’alto della montagna, sia sceso a valle prendendo forme e colori del tutto diversi. Quelli creati dal pittore, illustratore, scrittore ceco Stepan Zavřel (Praga 1932 – Sàrmede 1999), fuggito dalla Cecoslovacchia comunista, che decise di stabilirsi nel 1968 a Rugolo, una frazione di Sàrmede, andando ad abitare in una cascina abbandonata. Iniziò così il legame profondo e duraturo del pittore con Sàrmede che conserva oggi la sua impronta con i racconti fantastici dipinti sulle facciate delle case, ma non solo. Zavřel, un personaggio stravagante e solitario, non ha goduto in vita di molte simpatie nel paese. In realtà è stato un artista di fama internazionale (più di 100 mostre nei musei e gallerie di tutto il mondo, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York ). La Mostra Internazionale “Le immagini della fantasia” e la “Scuola internazionale d’Illustrazione”, volute entrambe da Zavřel, sono due realtà, anche oggi funzionanti, di grande significato per l’identità cuturale di Sàrmede.
Girando per le strade si ammirano le immagini della fantasia di Zavřel e dei suoi allievi sulla facciate di case private e dentro edifici pubblici: uomini felici che volano sollevati dai palloncini, draghi e unicorni guerrieri che atterriscono i bambini, il teatrino delle marionette che piccoli spettatori osservano incantati. Affascinante un affresco-omaggio al suo Maestro di un allievo di Stefan con questa didascalia: “Bello immaginarlo sospeso in aria, che vive e ammira il suo paradiso terrestre.
Sàrmede dista da Serravalle, il quartiere antico di Vittorio Veneto, solo nove chilometri. Ma le due località non potrebbero essere più diverse. I palazzi sulla piazza centrale in stile veneziano, testimoniano la presenza di una aristocrazia che guardava a Venezia come stile di vita e alla montagna e alla Foresta del Cansiglio come luogo di sfruttamento delle risorse naturali. Lungo la strada principale a portici si alza un palazzo nobiliare, Minucci del Carlo, avvolto da un aura di mistero. E’ stata l’abitazione di Camillo de Carlo (1992 -1968), ufficiale pilota e protagonista di rocambolesche avventure di spionaggio oltre le linee nemiche durante la Prima Guerra Mondiale. Numerose medaglie d’oro, argento, bronzo sono custodite nelle teche del museo. Sembra che nei venti anni successivi abbia continuato a svolgere un ruolo attivo nei servizi segreti italiani. Biglietti aerei e di nave a nome de Carlo per tutte le destinazioni del mondo sono in mostra. Ma la cosa più interessante del Palazzo sono gli arredi, pietre preziose, soprammobili, argenterie, arazzi acquistati da Camillo durante i suoi viaggi esotici. L’atmosfera degli interni è dannunziana. De Carlo, era amico e grande ammiratore di Gabriele D’Annunzio. Oggi il Palazzo viene definito “Il piccolo Vittoriale”. Merita di fregiarsi di questo nome.
Nella “Trattoria alla Cerva”, che si affaccia sulla piazza principale di Serravalle, si respira l’atmosfera semplice e cordiale delle Prealpi Trevigiane. Anche i prodotti vengono dai rilievi prealpini: gli asparagi selvatici in saor, il risotto con i carletti (Silene), un’erba spontanea, e tante altre squisitezze. E alla fine si degusta un bicchiere di Torchiato di Fregona Piera Dolza della Cantina Produttori di Fregona. Il rapporto amabile-acido è molto equilibrato. L’uva raccolta, appassisce per sei mesi all’aperto in cassette o graticci, ventilata dalle correnti d’aria della Foresta del Cansiglio. La visita di Piera Dolza è d’obbligo per una degustazione in loco, guardando dall’alto un bellissimo panorama sulla provincia di Treviso.
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