Terre d'Europa

Toscana, bellezza infinita: la Val d’Orcia

La Val d'Orcia è come un grande quaderno di appunti, dove annotare tutte le cose che si vogliono rivedere, scoprire più da vicino. Il panorama sulla valle dalla torre di Radicofani e dal giardino pensile di Palazzo Piccolomini a Pienza

Toscana, bellezza infinita: la Val d’Orcia

Lisa Mittelberger

Come descrivere una valle che oltre a essere patrimonio dell’Unesco è di una bellezza assoluta? In Val d’Orcia sono le impressioni personali a prevalere, ma il punto di partenza resta uno solo: il lavoro dell’uomo che ha plasmato nel tempo un paesaggio selvaggio, a conferma che la ricerca del bello è sempre vincente. Comincio la scoperta della Val d’Orcia dall’alto della torre di Radicofani. Come per ogni esperienza particolarmente coinvolgente, la salita verso la cima richiede un po’ di fatica. Per stemperare la scalata c’è la visita del Museo storico spalmato su tre piani dove sono esposti diversi reperti archeologici rinvenuti nella zona. La sommità merlata esercita una sorta di attrazione magnetica sul visitatore che vede da lontano i resti della fortezza, la cui costruzione è cominciata nell’VIII secolo e tra i quali spicca la torre. Da sopra si ammira a 360 gradi tutta la Val d’Orcia e la prima impressione è proprio di trovarsi in cima a un piccolo mondo che è pronto a stupire a ogni passo.

Pienza, Palazzo Piccolomini, foto Lisa Mittelberger
Pienza, Palazzo Piccolomini, foto Lisa Mittelberger

La torre di Radicofani è anche il punto più alto di tutta la valle e questo mi suggerisce di proseguire il mio viaggio all’insegna dell’altezza, in una sorta di gioco tra livelli. Da quassù ho un assaggio di quella dolcezza del paesaggio che, più tardi, mi godo appieno percorrendo le strade che attraversano le colline ondulate segnate spesso da scenografici viali di cipressi, che ho visto tante volte in foto ma che dal vivo mi emozionano profondamente. Il verde delle colline, i campi, i vigneti, una manciata di alberi qui e là a formare un boschetto, i casolari e i paesi: tutto quello che ho ammirato a volo d’uccello da Radicofani sfila davanti a me come un grande quadro al cui interno mi sto muovendo.

Pienza, Palazzo Piccolomini, foto Lisa Mittelberger
Pienza, Palazzo Piccolomini, foto Lisa Mittelberger

Per tornare ad avere una visione d’insieme scelgo di salire sulla Torre di Tintinnano a Castiglion d’Orcia costruita tra il 1100 – 1200 dalla famiglia degli Aldobrandeschi su uno sperone di roccia calcarea. Qui tutto sembra fermo nel tempo, il vicino paese sovrastato a sua volta dalle rovine della Rocca degli Aldobrandeschi, il forno per cuocere il pane ricavato in una nicchia delle possenti mura che racconta come i soldati che stazionavano qui per controllare questo punto strategico della Via Francigena si concedevano il piccolo lusso di una pagnotta appena sfornata e la valle che si offre allo sguardo da un’altra prospettiva diversa e ugualmente affascinante.

Palazzo Piccolomini, Giardini Pensili, foto Valerio Tavani
Palazzo Piccolomini, Giardini Pensili, foto Valerio Tavani

La Val d’Orcia è come un grande quaderno di appunti, dove annotare mano a mano tutte le cose (e sono tante) che si vogliono rivedere, scoprire più da vicino o ammirare per la prima volta. Durante un soggiorno breve, oltre al “gioco” verticale delle torri si deve programmare una visita a Pienza, fatta costruire da papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini, come città ideale del Rinascimento. Pienza, oltre alle meraviglie architettoniche, è un punto di arrivo importante nella mia personale riflessione sulla bellezza assoluta. Nel famoso giardino pensile del Palazzo Piccolomini il panorama inquadrato dall’apertura ad arco nel muro sembra essere stato ideato da uno scenografo di grande talento. Nulla è fuori posto: le basse siepi che delimitano le aiuole con gli alberelli di alloro dalla chioma a forma di cupola, il cipresso strategicamente posizionato fuori dal giardino ma in modo da essere inquadrato perfettamente al centro dell’apertura e tutta la Val d’Orcia con il Monte Amiata che si presta a fare da sfondo. È una visione che regala un senso di pace con sé stessi e il mondo e una certezza: il bello esiste, è dentro di noi e possiamo ricrearlo anche lì dove un tempo non c’era.

Radicofani,  foto Valerio Tavani
Radicofani, foto Valerio Tavani
Pienza, foto Valerio Tavani
Pienza, foto Valerio Tavani

www.toscanapromozione.it/

La Val d’Orcia è Patrimonio Mondiale UNESCO per il lavoro dell’uomo e l’estetica del paesaggio. Anche il centro storico di Pienza ha lo stesso riconoscimento perché è la città ideale del Rinascimento. La regione Toscana vanta altri 7 Patrimoni Mondiali UNESCO: Centro storico di Firenze, Piazza del Duomo di Pisa, centro storico di Siena, Val d’Orcia, le foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa e le ville e i giardini medicei in Toscana

Pienza, foto Valerio Tavani
Pienza, foto Valerio Tavani

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