Terre d'Europa

Alla scoperta del Liechtenstein outdoor

Un Paese alpino da fiaba, un mito per gli amanti dell'open air. In bicicletta lungo la Valle del Reno. Trekking tra castelli medievali, vigneti, pascoli e panorami d'alta quota

Alla scoperta del Liechtenstein outdoor

Testo e foto: Paolo Gianfelici

Vaduz, il Castello
Vaduz, il Castello
Vaduz, l'antico ponte sul Reno
Vaduz, l’antico ponte sul Reno

Vaduz – Il vigneto del Principe del Liechtenstein, alle porte di Vaduz, è un luogo incantevole. Lo raggiungo a piedi dal centro in cinque minuti. La vista è spettacolare. L’orizzonte spazia dalla Valle del Reno al Castello, circondato dai boschi, sopra una rupe, illuminato dai raggi del sole al tramonto dietro le montagne. Il vigneto è un giardino colorato dai grappoli d’uva Pinot Nero e dalle rose rosse e gialle. Non ho mai visto un vigneto esteticamente così perfetto (e sano), fino all’ultima foglia di vite e all’ultimo chicco d’uva. Questo sito tranquillo e delizioso (per gli occhi, l’olfatto e anche per il gusto, dopo averne assaggiato il vino) è un parco aperto pubblico, attraversato da una pista ciclabile e fornito di panchine con vista panoramica.

Entro nelle Cantine del Principe per un aperitivo-degustazione prima di cena. Julia Sohler, esperta sommelier, racconta la storia antica del Domäne Vaduz. Lo Chardonnay, il Pinot Noir, il Blanc de Pinot Noir della Hofkellerei sono equilibrati ed eleganti. Nei quattro ettari di vigneto le uve maturano favorite dalla posizione soleggiata e ventilata delle colline nella Valle del Reno

Domäne Vaduz
Domäne Vaduz
Julia Sohler della Hofkellerei
Julia Sohler della Hofkellerei

Sulla terrazza del ristorante-albergo Löwen è sceso il crepuscolo. Davanti a me, un vigneto e le sagome dei palazzi di Vaduz, la piccola, tranquilla, capitale del Principato nel cuore d’Europa. Inizio con un crostino ai funghi porcini arricchito dai sapori e profumi intensi delle erbe di montagna, segue un salmerino con salsa Pommery di senape e concludo con una variazione di formaggi del Liechtenstein, freschi e stagionati. Il tutto accompagnato da una cuv di vini bianchi (Sauvignon blanc, Grüner Veltliner, Riesling, Muskat Otonell) dei vigneti del Principe in Austria. Rientro in hotel su vie deserte. Vaduz va a letto presto. Dall’alto della montagna, il Castello, illuminato nella notte, domina la città .

Di prima mattina l’aria di Vaduz è fresca e frizzante. Decido di andare sulla pista ciclabile che costeggia il Reno. Seguo il ruscello che attraversa un quartiere di villini immersi nel verde e nel silenzio. Non sono ancora uscito dal centro urbano e trovo un grande prato: alcune mucche pascolano tranquillamente, vicino ad un cartellone che pubblicizza la doppia polpetta del Big Mac.

L’antico ponte coperto di legno che unisce il Liechtenstein con la Svizzera è l’unico rimasto nel tratto alpino del fiume. Oggi è attraversato solo da persone a piedi o in bicicletta. Do un’occhiata all’interno. E’ lungo più di cento metri, completamente chiuso e deserto. Preferisco proseguire sulla pista ciclabile lungo la riva. Il Reno scorre veloce sul suo letto, molto in basso rispetto alla ciclovia. Per sentire il fruscio della corrente ed ammirare i cespugli colorati sulle sponde, scendo lungo un sentiero vicino all’acqua. Il percorso in bicicletta prosegue facile e scorrevole. Si raggiunge Schaan, la città più grande del Paese, preannunciata dal campanile aguzzo della chiesa. La ciclabile arriva fino al Delta del Reno sul Lago di Costanza, in Austria.

Malbun
Malbun
Malbun
Malbun

Il Principato è un Paese alpino da fiaba. Per gustare il profumo silvestre di questa atmosfera bisogna andare a Malbun. Il bus 21 parte da Vaduz pieno di escursionisti e sale per mezz’ora sui tornanti, mostrando panorami magnifici sulla Valle del Reno e sul corso del fiume, serpeggiante, che da quassù sembra più grande e maestoso.
La chiesetta di pietra di Malbun è il punto di partenza per salire sulla montagna. Sul grande prato è in corso un concerto di corni. La musica è seducente, ma mi incammino subito, perché mi aspettano alcuni chilometri di strada ed un dislivello di più di 400 metri in salita per arrivare alla Berggasthaus Sareis (2000 metri). Per chi non se la sente o ha meno tempo c’è la seggiovia.
La strada è bianca, vietata alle auto, larga e con un fondo discreto. Arrivo in cima in un’ora e venti, perché mi sono fermato a guardare il panorama e a respirare le fragranze dei cespugli di pino mugo. Dalla terrazza del ristorante la vista è a 360 gradi. Siamo sulla cresta della montagna. Di qui passa il sentiero d’alta quota della principessa Gina che offre panorami sul Liechtenstein, la Svizzera, l’Austria e la possibilità di sostare al Pfälzerhütte, dove le tre nazioni si incontrano.

La discesa è meno spettacolare della salita. Le nuvole spesse e basse chiudono la visuale. Il paese di Malbun è preannunciato dai cori e dai corni di montagna che sembrano essersi nel frattempo moltiplicati. Il Liechtenstein è piccolo, ma lo scenario alpino in cui è incastonato è grandioso e le radici delle sue tradizioni forti. Prima ancora di averlo lasciato, incomincio già a sentirne la mancanza, sulle note di questa musica nostalgica.

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