Testo: Ivana Tamai
Appena entrati è la luce che filtra dalle enormi vetrate affacciate su Piazza dei Cinquecento a colpire lo sguardo. Dall’alto Roma è ancora più bella. Dimentichiamo le grigie rotaie e lo sferragliare dei treni: siamo nel tempio della cucina italiana, nel cuore della capitale. Qui c’è tutto ill bello e il buono di Eataly Termini. Lo storico brand famoso in tutto il mondo, fondato da Oscar Farinetti, conta ora una sede in più, la cinquantesima. Si tratta di uno store di 700 metri quadri con arredi moderni e minimalisti nella terrazza al primo piano della stazione più grande d’Italia. Il calore del legno si fonde con il verde rilassante dei comodi divanetti in pelle. La splendida vista dall’alto della piazza brulicante di vita è una piacevole sorpresa per chi Termini l’ha vista sempre solo “ad altezza binario”. Eataly Termini sarà il nuovo punto di riferimento per i romani e per i tanti di turisti italiani e stranieri che transitano in quella che è la più grande stazione commerciale d’Europa: 45.000 metri quadri di attività commerciale, 500.000 persone al giorno.
Inconfondibile la qualità delle materie prime, altamente selezionate, e la maestria nella preparazione dei piatti, che mantiene lo standard comune a tutte le sedi. Una cinquantina le nuove assunzioni, professionisti del settore provvisti di energia e competenza per portare all’ennesimo successo questa nuova avventura. Anche qui, la caratteristica costante resta il forte legame con il territorio e i suoi migliori produttori. Così le brioches, per esempio, sono prodotte da una piccola impresa romana. I tanti, piccoli fornitori di produzioni artigianali infatti, sono spesso imprese familiari che vengono catalizzate da Eataly e si fanno conoscere nella grande distribuzione. Un traguardo altrimenti difficile da raggiungere vista la concorrenza industriale delle grandi aziende.
Accanto alla grande caffetteria Illy, il ristorante offre un accogliente spazio insonorizzato con vista sulla stazione e sul tabellone degli orari dei treni. La location perfetta per una pausa gourmet, ma con un occhio sempre attento al proprio timing di viaggio. Nel menù, patate di Avezzano, lo spaghetto Italy trafilato al bronzo, la carne Fassona presidio Slow Food “La Granda”, ma anche i primi piatti della cucina romana: Cacio e Pepe, Carbonara, Matriciana. E poi la pizza dall’impasto fragrante e profumato, nelle sue varianti più amate. Per il finale, fedele alla tradizione, il maritozzo con la panna, il più voluttuoso dei dolci romani. Anche questa volta gli ingredienti per il successo Made in Eataly ci sono tutti, ma l’importante è non fermarsi mai: prossima apertura Manhattan.