Terre d'Europa

Svizzera
Il monastero dei fiori

Testo e foto: TidPress



 Una pista ciclabile lungo il fiume da Zurigo al monastero benedettino di Fahr. La sosta pranzo al Viadukt

Zurigo (TidPress) – Accanto al Landesmuseum (molto interessante per conoscere la storia Svizzera), a due passi dalla stazione centrale, si trova un noleggio gratuito di “Züri Rollt”. E’ il fiume ad indicare la strada ai ciclisti. Dal punto in cui il Limmat si arricchisce, inglobandolo, della presenza del più piccolo Sihl, parte anche il Kloster-Fahr-Weg (l’itinerario del monastero). La strada non è semplice e a ciclisti inesperti del territorio può capitare anche di perdersi, o per lo meno allontanarsi dal fiume, fino ad avere la sensazione che sia uscito dal suo letto per andare a fare una passeggiata. I momenti a stretto contatto con l’acqua sono tanti, perché la via che fiancheggia il Limmat a tratti è stretta.

“Züri Rollt” sulla corte davanti al monastero

Zurigo: il Landemuseum

Il Kloster-Fahr-Weg è un percorso di apprendimento che attraverso le difficoltà insegna a raggiungere una meta di benessere. L’unica regola è sempre la stessa: lasciarsi andare ed imitare il comportamento degli zurighesi che lungo il tratto di strada approfittano per rilassarsi e fare il bagno nel fiume nello stabilimento Oberer Letten.

Si passa accanto al quartiere di Zürich West che di giorno non svela appieno la sua infinita voglia di divertirsi, racchiusa (solo fino al tramonto) nei tanti edifici che un tempo erano fabbriche e laboratori e adesso si sono trasformati in ristoranti, birrerie e discoteche.
A un certo punto Zurigo pare essersi persa in un’indistinta periferia e l’acqua del Limmat è come evaporata per un inspiegabile fenomeno paranormale. La pista ciclabile da indecisa Cenerentola, confusa tra stradine a bordo fiume e compromessi a lato della strada statale, si è trasformata in una principessa pavimentata di cemento e sollevata da terra. Un intenso profumo di pane appena sfornato accompagna il tragitto affiancato dal fragore dei treni che passano a pochi metri più in alto su un viadotto. Le ruote della bicicletta si stanno appunto muovendo sopra il “Viadukt”, un insieme di negozi e ristoranti che hanno riempito le arcate che un tempo sostenevano la ferrovia che adesso si è “trasferita” un po’ più in là. La passeggiata, molto apprezzata anche a piedi, può svolgersi a due livelli. Quello superiore che permette una ricognizione panoramica e quello a livello stradale che soddisfa esigenze di pranzo, pausa caffè, sosta per una bibita e acquisti di vario genere.

Un intero moderno mercato ha trovato casa in una di queste arcate. La “Markthalle”, a differenza dell’allegro assembrarsi settimanale delle bancarelle sul Bürkliplatz, è all’apparenza un po’ più snob e sicuramente più esoso nei prezzi, però è una gioia camminare tra i banchi e osservare la cura con cui sono esposte le merci e anche la peculiarità di alcune di queste. Come il “The Pie Shop”, una ditta artigianale che produce pies ripieni freschi di giornata, dove sia l’impasto per l’involucro che il ripieno sono fatti a regola d’arte e con prodotti freschi e svizzeri. Un’incursione elvetica in un piatto tipicamente inglese che le due fondatrici accompagnano con dolci e altri prodotti da forno.

Per continuare la pedalata ci si può dunque rifornire qui (i prezzi in questo caso sono contenuti) oppure fare sosta nel ristorante che porta lo stesso nome del mercato e si trova lì accanto. Il giardino che affianca il “Viadukt” offre asilo per soste rigeneranti, prima di tornare a cercare la perduta pista ciclabile in direzione del convento Fahr.

Quando si sbaglia strada, meglio ammetterlo e tornare indietro. Il fiume riappare alla vista e le ruote si muovono sempre più verso una tranquilla campagna che a tratti si trasforma in prato dove prendere il sole e fare il bagno nel fiume (liberamente, senza che l’acqua sia imbrigliata in una piscina) o in un bosco tranquillo e ombreggiato. L’idea di allontanarsi da un contesto cittadino e con l’unico ausilio delle proprie gambe raggiungere una meta in campagna esprime un concetto di assoluta libertà di movimento. Ai benefici del movimento si abbinano quelli della tranquillità di un posto dove non ci si cura del tempo che passa. Dove non si deve rendere conto a nessuno dell’evolversi della società. E dove si respira un’aria così carica di serenità che i colori delle piccole costruzioni e dei fiori che le abbelliscono sono molto più luminosi che in qualsiasi città.
Anche il cielo sembra essersi fatto di un blu più intenso quando raggiungiamo il cortile del monastero benedettino portato avanti da 24 suore che pubblicano su internet l’orario della loro giornata dalla sveglia alle 4 e 50 al compimento della preghiera notturna alle 19 e 45. Le 15 ore di veglia sono suddivise tra tempo di preghiera, lavoro e letture con riflessioni.

Una fontana di campagna offre acqua fresca ai viandanti sotto il cappello di un albero che in estate aggiunge all’ombra il refrigerio. La pace si respira a pieni polmoni. Nel cortile del convento un tripudio di fiori riempie questo mondo di una gioia contagiosa nei confronti del creato. Entriamo nella piccola cappella accanto al monastero. L’ambiente minuscolo e in penombra racchiude tutte le sue storie in un rilassante silenzio. Sulla parete accanto all’altare è appesa un viso scolpito nella pietra. La fattura è arcaica anche se nulla indica il periodo a cui risale.

La sosta al monastero si prolunga per una pausa pranzo nel ristorante “Zu den zwei Raben” (Dai due corvi) che si trova dall’altro lato della piazzetta in cui zampilla la fontana oppure con un pic-nic a contatto con il profumo dell’erba. Il ritorno in città è cullato dalla sensazione di aver fatto un pieno di energia positiva che durerà per mesi. Dopo una breve pedalata decidiamo di accelerare il rientro, sperimentando la possibilità (molto diffusa in Svizzera) di caricare le biciclette su un treno regionale e arrivare a Zurigo in dieci minuti. Si scende dalla vettura nei sotterranei della stazione principale e con gli ascensori si sale a livello stradale.

Il Kloster Fahr rimane nei ricordi la porta verso un’immutabile e rassicurante condizione di tranquillità voluta e costruita che si può spalancare in ogni momento a proprio piacimento.
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Informazioni utili:
Il sito dell’ente del turismo della città di Zurigo:
www.zurigoturismo.com

„Art And The City“ in programma fino al 23 settembre 2012 è un festival dell’arte che si svolge a Zurigo nel quartiere di Zürich West. 43 opere di artisti internazionali, esposte all’aria aperta lungo un percorso urbano nel quale arte e divertimento si incontrano tra le vie caratterizzate dalla densa presenza di locali notturni, teatri e ristoranti ricavati da ex fabbriche e magazzini e dove il nuovo avanza sotto forma di palazzi e grattacieli, sedi di uffici e ristoranti.
www.artandthecity.ch

Swiss Travel System
Per informazioni sul sistema integrato di trasporti su treno, bus e nave e prenotare lo Swiss Pass che racchiude in un unico biglietto la possibilità di usufruire di molti mezzi di trasporto, tra cui anche autobus e tram di città e l’accesso a diversi musei:
www.swisstravelsystem.ch

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Una persona paga il prezzo regolare, l’altra viaggia gratis.
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Svizzera Turismo
www.myswitzerland.com
info@myswitzerland.com
Numero verde 00800 100 200 30

07.07.2012

I camini del monastero

Il monastero benedettino Fahr

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