Terre d'Europa

Itinerari
La chiave musicale della città

Testi e foto: Elvira D'Ippoliti



 San Colombano, sede della collezione Tagliavini di strumenti antichi, racchiude la passione tutta bolognese per le note

Bologna (TidPress) – Sarà per la presenza dei portici che conducono in modo ideale i suoni. Oppure per quella delle piccole strade, nelle quali il Medioevo si mostra ancora con alti piloni di legno che sorreggono la parte superiore dei palazzi e che, con un po’ di fantasia, potrebbero rappresentare un grande e arcaico strumento musicale. Bologna ha avuto e ha tuttora un legame speciale con la musica. Il Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini ha respirato profondamente quest’atmosfera sin dalla nascita. Dopo aver collezionato per quarant’anni antichi e pregiati organi, spinette, clavicordi, arpicordi, clavicembali e pianoforti, li ha donati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna che dalla sua passione ha creato un museo.
Il viaggio nella musica di un tempo si svolge all’interno di San Colombano, una chiesa dell’Undicesimo Secolo, alla quale è stato aggiunto un oratorio.

I portici di Via Manzoni

Via Santo Stefano

Un altro oratorio si trova al primo piano in un ambiente nel quale trionfano gli affreschi della scuola dei Carracci. Qui arte e musica si fondono insieme: le note sembrano diffondersi dagli strumenti non solo per deliziare l’udito, ma anche per ravvivare i colori dipinti sulle mura. Che a loro volta, come in uno scambio di doni, illuminano i delicati disegni ed intarsi sul legno dei clavicembali.

Ogni antica e restaurata tastiera è protetta da una custodia di plexiglas. Le dita del maestro Tamminga, curatore del museo, liberano i tasti dall’involucro e poi si muovono veloci, diffondendo la musica. Il presente si annulla nel potere evocatorio delle note. Più pungente e incisivo rispetto a quello di un pianoforte, il suono della spinetta si sviluppa con un’accelerazione che è al tempo stesso un concentrato di gioia. La musica è anche o soprattutto divertimento, sembra voler sottolineare ogni pizzicata di corda. A Bologna questa precisazione forse può apparire superflua, ma scrupolosamente a San Colombano alla musica è riservato tutto il rispetto e la dedizione che si merita. Scendiamo in chiesa, ma la voce di un soprano ci ferma sulla soglia. Le prove per il concerto serale sono in pieno svolgimento e la nostra visita si svolge con questo melodioso accompagnamento. Gli strumenti fanno mostra di sé poggiando su candide piattaforme di legno, quasi fossero troppo preziosi per toccare il pavimento. L’illuminazione mette in risalto la grazia delle forme, come un fotografo di moda alle prese con delle modelle già belle di per sé, ma rese divine dal suo obiettivo.

Dedichiamo la nostra attenzione alla chiesa. Le tre navate sono divise da colonne quadrate: la purezza delle linee architettoniche si presta da palcoscenico ideale per gli strumenti. Sulle pareti laterali sono rimasti solo pochi affreschi. Ci colpisce quello di Gesù Bambino che è sdraiato sul grembo della Vergine in una posizione quasi birichina: sorride disteso su un lato, con il braccio piegato per sorreggersi il capo con la mano. Respiriamo a pieni polmoni l’ossigeno che è la musica e poi lasciamo che le prove continuino in solitudine.
Altre sale ci aspettano per la visita e una volta usciti da San Colombano abbiamo la sensazione di portarci dentro una magia fatta di note.
Bologna ci accoglie sotto i suoi portici. Quelli di Via Manzoni e di Via Indipendenza. La nostra meta è ora San Petronio sulla Piazza Maggiore per ascoltare il suono senza tempo dei due organi, che cantano il loro inno alla musica da più di quattrocento anni. La successiva passeggiata, sotto l’adiacente portico del Pavaglione con l’ingresso all’Archiginnasio, conserva i ricordi uditivi e li amplifica, affidandoli alla bellezza di una città capace di comporre sempre nuove e accattivanti melodie.
© Riproduzione riservata

Informazioni utili:
San Colombano. Collezione Tagliavini
Via Parigi 5, Bologna
Tel. 051 19936366
sancolombano@genusbononiae.it
Fino a giugno 2012 a San Colombano si svolge l’annuale stagione dei concerti: i brani musicali sono eseguiti sugli strumenti antichi della collezione Tagliavini.

Sul sito www.genusbononiae.it si trovano informazioni anche sulle altre sedi museali del percorso culturale ed artistico realizzato dalla Fondazione Carisbo

06.02.2012

Il maestro Tamminga, curatore del museo

San Colombano

Condividi su:

Riproduzione riservata © Copyright TidPress per Terre d’Europa.