Terre d'Europa

Itinerari
Capodanno a Firenze

Testo e foto: Paolo Gianfelici



 La città in questo periodo ha un fascino insolito ed i fiorentini tornano ad animare il centro storico. Le ultime settimane per vedere due importanti mostre

Firenze (TidPress) – La città si prepara alle festività di fine anno con eleganza e sobrietà. Arrivo da Roma dove gli addobbi natalizi sono scarsi ed hanno il potere di rendere malinconici perfino i monumenti barocchi. A Firenze, invece, le decorazioni creano una piacevole e discreta atmosfera di festa, senza disturbare le linee architettoniche rinascimentali.
In Via dei Calzaiuoli, una fila di piccoli abeti e agrifogli senza ornamenti, in spartane cassette di legno contrassegnate da un giglio rosso, si affaccia timidamente su Piazza della Signoria.

E’ seducente vedere la città in questo periodo. I visitatori non sono troppo invadenti ed i fiorentini tornano a frequentare e animare il centro.
Si può passeggiare attraverso i Giardini di Boboli e ammirare in solitudine dall’alto, come un Granduca di Lorena, Palazzo Pitti, le grandi fontane, i viali rettilinei cinti dalle siepi d’alloro. Si sale fino a Forte Belvedere (purtroppo ancora chiuso per il cantiere) e poi si entra a Villa Bardini. Dal parco si getta uno sguardo sull’Arno, su Santa Croce, sulla collina di Fiesole. Un cielo invernale con grandi nuvole grigie dona alla città un’insolita dimensione nordica.

Firenze da Villa Bardini

Palazzo Medici Riccardi

In questo periodo si possono ancora visitare alcune importanti mostre.
A Palazzo Strozzi fino all’8 febbraio si celebra il mito di due regine di Francia: “Donne al potere” dedicato a Caterina (1519-1589) e Maria (1575-1642) de’ Medici. Entrambe, qualche anno dopo le nozze con i re-mariti, divennero energiche reggenti per i loro re-bambini, in periodi molto feroci della storia d’Europa. Due donne forse simili nel carattere, ma molto differenti nell’aspetto, a osservare i ritratti d’età matura esposti nella mostra. Caterina ha un brutto volto, duro e diffidente. Maria, invece, ha lineamenti più graziosi, quasi dolci. In realtà anche lei era una vera Artemisia, la leggendaria regina combattente dell’antichità. Enrico IV, re di Francia, volle fossero dedicati ad Artemisia quindici arazzi di grandi dimensioni, tessuti con ori e fili tra i più preziosi, per celebrare la sua nuova consorte Maria de’ Medici.

A Palazzo Medici Riccardi fino al 1 marzo 2009 si può visitare la mostra “Raffaello, la Madonna del Cardellino restaurata”, uno dei più bei quadri del pittore, ma forse il più sfortunato. La casa che ospitava la pittura rovinò a causa di uno smottamento e il quadro fu sottoposto nel corso dei secoli a un’infinita serie di restauri e ridipinture. Oggi finalmente riscopriamo la tavola in tutta la sua bellezza. La descrizione di Giovannino, biondo e riccio, che porge il cardellino al Fanciullino, in un gioco di bimbi, sotto lo sguardo materno della Madonna, è tenerissima. Molto diversa è la Madonna del Granduca (con Bambino), sempre di Raffaello, che si trova a Palazzo Pitti, in cui la Madonna ha uno sguardo estatico fuori dal tempo e dalla sua condizione di mamma e Gesù Bambino gli occhi pentranti di una persona adulta.

Info:
Museo degli Argenti (Palazzo Pitti), “ I Medici e le scienze, strumenti e macchine nelle collezioni granducali” fino al 9 gennaio 2009.

16.12.2008

Via Calzaiuoli e Piazza della Signoria

Firenze dai Giardini di Boboli
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