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Carro: Festival Paganiniano

Paolo Gianfelici


 I solisti dei Berliner Philarmoniker chiudono il Quinto Festival Paganiniano nella chiesa parrocchiale di Carro (La Spezia)

Carro (Tidpress) – Assistere ad un concerto in Italia dei Berliner Philarmoniker è un evento raro. In una notte di mezz’estate, nella piccola chiesa di Carro, un paesino dell’Appennino sopra le Cinque Terre, è accaduto qualcosa di magico, intimo ed eccezionale nello stesso tempo. I solisti dei Berliner (primo violino Laurentius Dinca) hanno eseguito magistralmente (c’è bisogno de scriverlo?) il quinto Concerto Brandeburghese ed altri brani di Bach per un pubblico attento e solenne come per un rito.
Sembrava di essere alla corte del Margravio del Brandeburgo, personificato nella specie da Bruno Angelo Firenze, sindaco di Carro, presidente della Comunità Montana dell’Alta Valle Vara e grande animatore del Festival Paganiniano.

I solisti dei Berliner/ Tidpress

I soliti dei Berliner/ Tidpress

Carro, luogo d’origine della famiglia di Niccolò Paganini, è un borgo circondato da boschi, a metà strada tra il Mar Ligure e la montagna, disteso lungo la mulattiera che risaliva la Val di Vara verso il Piacentino. Sui portali d’alcune case spuntano strani volti apotropaici scolpiti nella pietra arenaria.
Il Festival Paganiniano, arrivato nel 2006 alla quinta edizione, ideato e promosso dalla Società dei Concerti di La Spezia, mi ha permesso di visitare luoghi affascinanti dell’entroterra ligure. Come Calice di Cornoviglio, dove si arriva risalendo dal mare una strada strettissima che si arrampica sulle montagne ricoperte di querce e castagni.

Il Castello Malaspina/ Tidpress

Calice di Cornoviglio/ Tidpress

Il Castello Malaspina, dove si è svolto un bellissimo concerto di musiche di Giuliani, Piazzolla e Rodrigo per flauto (Massimo Mercelli) e chitarra (Giampaolo Bandini) è arroccato su una cima e sbarra il cammino verso la valle.
E’ un maniero sinistro, a cui sono legate leggende e storie vere di prigioni e camere di tortura.
Sopra Calice di Cornoviglio passa l’Alta via dei Monti Liguri, un antico percorso anche oggi in terra battuta, che arriva, dopo alcune centinaia di chilometri, a Ventimiglia.
Percorrerla è un’opportunità straordinaria per fare trekking in luoghi selvaggi con il mare ai propri piedi.

Info:

Società dei Concerti di La Spezia
www.sdclaspezia.it

20.08.2006

Carro/ Tidpress

Carro/ Tidpress
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