Terre d'Europa

Austria
Musica, arte e natura sul Lago di Costanza

Testo e foto: Elvira D’Ippoliti



 Sul palcoscenico del Festival di Bregenz un enorme occhio dall’iride blu accoglie gli spettatori della Tosca di Puccini che sarà replicata nell’estate 2008

Bregenz (TidPress) – Le due anime di Bregenz, quella moderna e commerciale e quella antica, si specchiano nel grande lago. Che durante l’estate con il palcoscenico sull’acqua diventa il punto d’attrazione della città.
Questa estate per i “Bregenzer Festspiele” è stata messa in scena la Tosca di Puccini che sarà replicata nel 2008. “Quegli occhi cilestrini già li vidi”, s’inquieta Tosca nel primo atto, presa dalla gelosia per la donna che Cavaradossi ritrae come la Maddalena. Sul palcoscenico di Bregenz ad accogliere gli spettatori c’è un enorme occhio dall’iride blu. Quando il cielo sul lago comincia ad oscurare risuonano le prime note dell’opera e si rimane stupiti nel constatare che l’orchestra non c’è. Sui monitor ai due lati della gradinata si vedono i maestri e il direttore, ma è una ripresa fatta dall’edificio accanto.

L’occhio nella Tosca/Bregenzer Festspiele

Il Lago di Costanza

‘Una soluzione necessaria’, è la spiegazione, perché per molti anni l’orchestra è stata “alloggiata” sotto il palcoscenico ed i disagi erano molti. Adesso i cantanti seguono il direttore su un complesso sistema di monitor. La tecnologia audio con l’uso di speciali microfoni fa sì che il suono amplificato provenga esattamente da dove si trova il cantante. Un brevetto nato dalle esigenze del mega-palcoscenico lacustre di Bregenz.

Melodramma e modernità: dalla gradinata si ha l’impressione di assistere a un film in presa diretta e di seguirne le azioni incalzanti accompagnati dalla musica. Con qualche forzatura interpretativa. Come la scena della croce di 18 metri, sollevata sopra al pubblico, e quella che rappresenta le segrete di un carcere vaticano. Uomini con il mitra (sembrano agenti della Gestapo) sparano dentro un’enorme fossa stipata di prigionieri, mentre dall’alto, dall’iride aperta come un buco nero dell’umanità, alti prelati assistono muti al massacro.

La Tosca sul lago è piena d’emozioni. Il pubblico trattiene il fiato quando Tosca lotta con Scarpia, in bilico sulla pedana sospesa in aria, o quando il corpo senza vita di Cavaradossi cade con un gran tonfo nell’acqua,.

La mattina dopo lo spettacolo d’opera, per metabolizzare al meglio le emozioni, si può fare una gita nel Parco del Delta del Reno, a pochi chilometri da Bregenz, a ridosso del confine svizzero. Un’oasi naturalistica dove l’acqua è la protagonista assoluta. Si cammina a lungo su sentieri piani – un vero paradiso anche per le biciclette – per raggiungere il lago. Dalla riva il panorama è idilliaco. Il sole rende argentata la superficie del lago e gli uccelli acquatici si posano “in riunione” su un pontile poco distante.

Il contatto che la città di Bregenz ha con la natura è stretto. Salendo sulla funivia del Pfänder si raggiunge in pochi minuti il Bregenzerwald, un territorio boschivo che comprende 10 parchi naturali e mette a disposizione di tutti gli appassionati delle camminate nella natura ben 2000 chilometri di sentieri suddivisi secondo la difficoltà.

Il ritorno in città offre la possibilità di andare per negozi nel centro, magari partendo da un albergo che si affaccia direttamente sulla zona pedonale come l’Hotel Central. In alternativa ci si può dedicare all’arte: a quella di Angelika Kauffmann, una pittrice (1741 -1807) che soggiornò a Bregenz e alle cui opere è stato dedicato un museo. Se si preferisce l’arte contemporanea, non ci si può lasciar sfuggire una visita al “Kunsthaus”, un edificio che è stato progettato per riflettere all’interno la luce del giorno per illuminare al meglio, e senza fonti artificiali, le opere esposte.

Il Delta del Reno

Il Lago di Costanza

Verso sera basta percorrere pochi passi in salita per raggiungere la città vecchia dominata dal torrione di un castello, trasformato ora in albergo. Il cuore antico di Bregenz risale al 16. secolo e l’atmosfera che vi si respira è romantica e tranquilla.
Se poi all’idillio si vuole aggiungere la buona cucina, basta accomodarsi ad uno dei tavoli sulla terrazza del “Deurig Schlössle”. Il cuoco del “castello” è tra i migliori d’Austria, la tavola è apparecchiata con cura e ogni particolare dell’edificio sottolinea il valore che in questo luogo si da al passato. E, infine, la vista: sul lago, al tramonto, con le luci dei battelli che si allontano dalla riva per carpirne i misteri.

Info:
Bregenz Tourismus & Stadtmarketing GmbH
Rathausstraße 35a
Tel.: +43 / (0)5574 / 4959-0
www.bregenz.ws
www.bregenzerfestspiele.com
www.pfaender.at
www.rheindelta.com
www.deuring-schloessle.at

18.09.2007

Bregenz: la città vecchia

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